SULLA
VIA DEL BOL D’OR
L’impressione
che si ha di fronte alla Rocket è quella di una motocicletta che corre pur
rimanendo ferma. Scultorea nelle sue forme senza apparire massiccia o pesante,
compatta e filante ma allo stesso tempo morbida non sfigurerebbe sulla griglia
di partenza di un Bol d’Or o di Daytona…degli anni ’70!
E già perché lo stile
che ispira questa special è proprio quello, modellato sulla meccanica
relativamente moderna di una Triumph Legend TT del 2000 e completato con
componenti che le permettono di non essere solo una bella moto da esposizione
ma anche una dannatissima spina nel fianco in pista. Artefice della
preparazione è Pepo Rosell, concentrato di passione e anima e corpo (o se
volete deus ex machina) di XTR Pepo, che su una base abbastanza classica e
paciosa ha dato vita a una sportiva anomala ma purissima. Punto di partenza
della preparazione è il telaio tagliato letteralmente a metà e privato della
porzione posteriore; sulla spina dorsale principale è stato saldato un singolo
tubo sorretto da due piastre, il tutto abbondantemente forato, che garantisce
al contempo robustezza e leggerezza oltre che un design filante. Modificato il
telaio, lo step successivo ha interessato la ciclistica resa più sportiva
grazie all’avantreno completo di una Daytona 675R (aggiornato con elementi
Öhlins) compreso il cerchio in alluminio, il parafango in carbonio e impianto
frenante Brembo accoppiati a tubazioni anteriori e posteriori Frentubo e a
pinze monoblocco radiali di una Ducati 1098; dietro il forcellone di serie è
stato manipolato per ospitare il cerchio della 675R e accoppiato a un mono YSS.
Staffa anteriore, semimanubri, leve e pedane d’alluminio pieghevoli e
regolabili, sella e molti altri particolari sono stati realizzati da XTR Pepo
per amalgamarsi con altri accessori di serie come la pompa frizione Ducati e la
strumentazione Motogadget. Il tre cilindri di 885cc è stato modificato seguendo
la filosofia generale del progetto impiegando nuovi filtri aria DNA più aperti,
un comando Domino per velocizzare l’apretura delle valvole a farfalla, l’intero
sistema di scarico di una Speed Triple adattato e completato con un terminale a
megafono realizzato da SuperMario e montando una leziosa (e sportiva) catena di
trasmissione finale Tsubaki color oro. Le sovrastrutture sono un mix di carena,
codino e parabrezza realiizati da Pepo accoppiati a un serbatoio ex Suzuki
Bandit pesantemente modificato (lo avevate riconosciuto?) e completato con un
tappo Laverda. Rimane la verniciatura, perfetta grazie anche alle decals
Castrol e al marchio BSA sul serbatoio, realizzata da Pintumoto e una
curiosità: sebbene la Rocket sia priva di specchietti, frecce, luci e
quant’altro necessario per circolare su strada (almeno per il momento) è stata
dotata di un cavalletto laterale Yamaha. In sintesi una motocicletta davvero
ben fatta e capace di ben figurare anche in pista con molto stile. Tra noi
qualcuno ha addirittura azzardato un paragone estremo tra Rosell e
Michelangelo. Si narra infatti che il famoso artista rimasto estasiato dalle
forme tanto realistiche del suo Mosè, sia stato colto da un violento accesso
d’ira e abbia esclamato la celebre frase “perché non parli!?”. E di fronte al
silenzio della statua pare che l’abbia addirittura colpita veementemente con un
martello. Uno di noi ha scagliato una chiave inglese sul pavimento e colto
dalla medesima ira ha tuonato “Triumph, perché non la metti in produzione?”.
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