DA
TURISTICA A CAFE’ RACER
Prendere
la più americana tra tutte le motociclette italiane degli anni ’70 presente
nella produzione Guzzi e trasformarla,
senza toccarne il telaio Tonti, in una cafè racer non è impresa che chiunque
può permettersi d’affrontare. Farlo pure con gusto è davvero arte che pochi
possono vantare. Materializzare quest’idea è privilegio toccato a Officine
Rossopuro che su una California T3 degli anni ’70 ha prodotto questa special
ribattezzata audacemente, e con logica inappuntabile, Ritmo veloce 850.
Di per
sé la California T3 nasce per essere una turistica veloce (oggi diremmo GT)
basata sul famoso telaio Tonti ma con sospensioni meno estreme e allestimento
adeguato al nuovo utilizzo (paravento, sella ampia e borse laterali). Va da sé
che se si vuole migliorare un modello di questo tipo senza tagliare e saldare
il telaio, l’unica strada percorribile è quella della dieta ferrea (il modello
originale faceva segnare oltre 263 chili sulla bilancia) accoppiata
all’aggiornamento di sospensioni e freni. Sotto certi aspetti la base di
partenza ha reso relativamente più semplice questo processo. Via le grosse
borse laterali, via l’enorme sella biposto (dopo la “cura” la Ritmo Veloce sarà
una moto da vivere in solitaria), via i paracolpi e le grosse luci, il
parabrezza e i comandi turistici, le marmitte e i parafanghi avvolgenti in
favore di nuovi elementi più leggeri e grintosi. Il grande serbatoio originale,
pur nascendo con uno stile ormai datato, è stato mantenuto e modificato
diventando probabilmente l’elemento catalizzante di tutta la preparazione;
svaso per le ginocchia, incavo per lo strumento singolo e linee più morbide e
fluide hanno ridato vita al maestoso pezzo che, lasciando il telaio di serie,
ha definito i limiti e i punti di giunzione stilistica di sella e codino.
Questi ultimi due elementi sono stati creati per adattarsi al telaio stock
amalgamandosi con gli attacchi e le dimensioni originali. Il codino corto
trattiene il faro integrato e un portatarga a sbalzo mentre la sella più bassa
e piatta richiama le cuciture del modello originale pur essendo nuova e
realizzata ad hoc. Davanti sulla forcella di serie sono stati applicati
elementi che l’hanno resa simile alla versione a nacelle della Road King che,
insieme ai semimanubri costruiti specificamente per la Ritmo Veloce, hanno
donato una linea pulita all’intero avantreno. Dietro al posto degli
ammortizzatori originali sono stati montati dei Marzocchi regolabili; i freni
già buoni di serie, sono stati migliorati con tre dischi più leggeri e il
supporto della pinza posteriore in lega mentre i cerchi sono stati sostituiti
con elementi a raggi da 17 pollici tubeless (il posteriore può ospitare
tranquillamente un 160). Il motore è rimasto quello di serie; smontato e
revisionato ha ricevuto due paracolpi per le testate e un nuovo impianto di
scarico più raccolto, aderente e stilisticamente coerente con la linea bassa e
lunga di questa cafè racer. La verniciatura bicolore sottolinea in parte lo
stile della Ritmo Veloce e in parte il lavoro svolto su di essa. C’è da
aggiungere che ogni intervento è reversibile e che quindi in qualunque momento
la T3 può essere riportata alla sua configurazione originale come se fosse
appena uscita di fabbrica. Come dire che le sorprese non finiscono mai in sella
a una Guzzi.
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