martedì 27 marzo 2018

Yamaha non vince (dappertutto) ma cresce

Ottime performance sia in SBK che in SSP per la Yamaha che dimostra miglioramenti evidenti in entrambe le categorie.
Yamaha non vince ne in Superbike e neppure in Supersport ma convince per una serie di altri motivi ben più importanti della singola affermazione durante il week end tailandese. Sulla pista di Buriram Lowes e Van der Mark hanno sfruttato ottimamente il materiale a disposizione e i regolamenti per piazzarsi rispettivamente quinto e settimo in gara 1 e addirittura terzo e secondo in gara 2. Lowes dei due è apparso il più forte durante la Superpole (chiusa in sesta posizione), ma una partenza non perfetta e la bagarre lo hanno obbligato a una gara tirata conclusa con problemi di grip al posteriore per la sua R1.
Ciononostante con ikl compagno di squadra hanno dato vita a una lotta sportiva e gagliarda conclusasi con entrambi i piloti nella top ten. Sfruttando l’inversione della griglia nella gara di domenica, il duo degli yamahisti si è permesso di condurre buona parte della seconda manche conclusasi con un ben augurante doppio podio. In Supersport Yamaha vive un vero e proprio risorgimento grazie all’azzeccato progetto della sua 600. Se in passato la griglia era formata da una muta di Kawasaki, oggi l’R6 la fa da padrona ed è la motocicletta che qualunque pilota deve guidare per poter anelare alla vittoria. A riprova di quanto appena detto basta guardare la classifica generale monopolizzata da yamahaisti nei primi quattro posti, e i podi dei primi due round appannaggio esclusivamente di piloti in sella alla quattro cilindri della casa dei tre diapason. Dopo l’infortunio di Sofuoglu, Mahias da campione del mondo in carica è sia riferimento che papabile al titolo 2018. Ciononostante il francese deve stare attento sia al suo connazionale Cluzel, anch’egli in sella a una R6, che dopo anni di tribolazioni e di titoli gettati al vento principalmente a causa della poca affidabilità delle motociclette che guidava finalmente sembra in grado di poter correre e vincere l’iride, sia a Krummenacher, altro yamahista che si è aggiudicato di forza la gara tailandese. In sostanza sia in Superbike che in Supersport i portacolori della Yamaha correranno per le posizioni importanti, ma dopo il finale al cardiopalma tra Mahias e Krummenacher nella 600 è facile pronosticare un prosieguo di campionato altrettanto spettacolare.         






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