IN ONORE DI MIKE “THE BIKE”
Quando
fu presentata, il design di Terblache colpì al cuore di molti ducatisti. La
MH900e nata per commemorare l’epica vittoria di Mike “The Bike” Hailwood al TT
nel ’78, sfruttava tutte e due le caratteristiche fondamentali del modello
originale e della produzione Ducati dell’epoca: telaio a traliccio e motore
bicilindrico raffreddato ad aria con distribuzione desmodromica.
Venne prodotta
in soli 2000 esemplari e fu sostituita dalla serie Supersport che pur
riprendendone in gran parte i tratti salienti, non riscosse il successo
sperato. Ad eccezione del copri carter posticcio e di carene complete proposte
dal mercato aftermarket, la MH900e era stilisticamente e meccanicamente
ineccepibile. Oggi è un oggetto di culto e osare modificarla in modo
irreversibile equivarrebbe a dipingere i capelli della Gioconda di biondo: un
atto vandalico passibile con la pena capitale! Ciononostante Marcus Walz ha
provato a migliorare quello che si riteneva già un prodotto ottimo oltre che
una instant classic. Le modifiche hanno avuto un impatto relativo perché
rispettosi delle forme della MH900e; innanzitutto si è intervenuto sul
propulsore che nonostante segnasse una percorrenza inferiore ai 5.000
chilometri, è stato oggetto di una ricostruzione totale. Sono stati sostituiti
alcuni elementi delle testate con altri originali provenienti da una Ducati
Pantah 650 per mantenere il look classico del modello mentre nuovi scarichi
SC-Project e un filtro K&N assicurno maggiore brio al pompone. Frizione
antisaltellamento ex 996RS con comando idraulico, volano alleggerito, rapporti
accorciati, nuova catena da corsa e modulo Dyno Power per raccordare i nuovi
elementi hanno permesso alla MH900e di raggiungere i quasi 100 cavalli alla
ruota (a fronte dei 74 originali). Da buon pilota Marcus ha voluto prima
alleggerire la moto e solo dopo sistemare le sospensioni. La batteria di serie
ha lasciato il posto a una più piccola e leggera unità agli ioni di litio, i
carter della frizione e della cinghia di distribuzione sono stati sostituiti
con altri in carbonio mentre il telaio è stato pulito da staffe non necessarie
e rifinito nei punti di saldatura. Paradossalmente la carenatura completa è
stata giudicata talmente bella da Walz da indurlo a lasciarla così com’era con la
sola eccezione della colorazione che è stata rifatta sfruttando la cromia
vintage rossa e blu ritenuta più vicina allo spirito delle Ducati anni ‘70.
Alla fine la MH900e aveva circa il 45% in più di potenza e oltre 20 chili di
peso in meno. Motivo per cui il lavoro sulle sospensioni ha interessato il
retrotreno con l’adozione di un nuovo monoammortizzatore pluriregolabile e
nuove molle e olio per la forcella anteriore (abbinata a un ammortizzatore di
sterzo ben mimetizzato). Upgrade per i freni sempre marchiati Brembo e nuovi
Pirelli Diablo Supercorsa che si appiccicano all’asfalto come un chewin gum in
una torrida estate. Faro posteriore a LED, alcuni elementi sostituiti con altri
del catalogo di Walz, una posizione in sella personalizzata e i cerchi dipinti
in color oro per esaltare la nuova livrea rosso/blu hanno completato questa
Ducati. Paradossalmente pur avendola preparata per suo uso personale, sembra
che la MH900e di Walz abbia già cambiato proprietario. Non appena è stata
esposta nello showroom, infatti, gli è stata fatta un’offerta che non ha potuto
rifiutare!
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