lunedì 17 aprile 2017

DUCATI MH900E by WALZWERK RACING

IN ONORE DI MIKE “THE BIKE”
Quando fu presentata, il design di Terblache colpì al cuore di molti ducatisti. La MH900e nata per commemorare l’epica vittoria di Mike “The Bike” Hailwood al TT nel ’78, sfruttava tutte e due le caratteristiche fondamentali del modello originale e della produzione Ducati dell’epoca: telaio a traliccio e motore bicilindrico raffreddato ad aria con distribuzione desmodromica.
Venne prodotta in soli 2000 esemplari e fu sostituita dalla serie Supersport che pur riprendendone in gran parte i tratti salienti, non riscosse il successo sperato. Ad eccezione del copri carter posticcio e di carene complete proposte dal mercato aftermarket, la MH900e era stilisticamente e meccanicamente ineccepibile. Oggi è un oggetto di culto e osare modificarla in modo irreversibile equivarrebbe a dipingere i capelli della Gioconda di biondo: un atto vandalico passibile con la pena capitale! Ciononostante Marcus Walz ha provato a migliorare quello che si riteneva già un prodotto ottimo oltre che una instant classic. Le modifiche hanno avuto un impatto relativo perché rispettosi delle forme della MH900e; innanzitutto si è intervenuto sul propulsore che nonostante segnasse una percorrenza inferiore ai 5.000 chilometri, è stato oggetto di una ricostruzione totale. Sono stati sostituiti alcuni elementi delle testate con altri originali provenienti da una Ducati Pantah 650 per mantenere il look classico del modello mentre nuovi scarichi SC-Project e un filtro K&N assicurno maggiore brio al pompone. Frizione antisaltellamento ex 996RS con comando idraulico, volano alleggerito, rapporti accorciati, nuova catena da corsa e modulo Dyno Power per raccordare i nuovi elementi hanno permesso alla MH900e di raggiungere i quasi 100 cavalli alla ruota (a fronte dei 74 originali). Da buon pilota Marcus ha voluto prima alleggerire la moto e solo dopo sistemare le sospensioni. La batteria di serie ha lasciato il posto a una più piccola e leggera unità agli ioni di litio, i carter della frizione e della cinghia di distribuzione sono stati sostituiti con altri in carbonio mentre il telaio è stato pulito da staffe non necessarie e rifinito nei punti di saldatura. Paradossalmente la carenatura completa è stata giudicata talmente bella da Walz da indurlo a lasciarla così com’era con la sola eccezione della colorazione che è stata rifatta sfruttando la cromia vintage rossa e blu ritenuta più vicina allo spirito delle Ducati anni ‘70. Alla fine la MH900e aveva circa il 45% in più di potenza e oltre 20 chili di peso in meno. Motivo per cui il lavoro sulle sospensioni ha interessato il retrotreno con l’adozione di un nuovo monoammortizzatore pluriregolabile e nuove molle e olio per la forcella anteriore (abbinata a un ammortizzatore di sterzo ben mimetizzato). Upgrade per i freni sempre marchiati Brembo e nuovi Pirelli Diablo Supercorsa che si appiccicano all’asfalto come un chewin gum in una torrida estate. Faro posteriore a LED, alcuni elementi sostituiti con altri del catalogo di Walz, una posizione in sella personalizzata e i cerchi dipinti in color oro per esaltare la nuova livrea rosso/blu hanno completato questa Ducati. Paradossalmente pur avendola preparata per suo uso personale, sembra che la MH900e di Walz abbia già cambiato proprietario. Non appena è stata esposta nello showroom, infatti, gli è stata fatta un’offerta che non ha potuto rifiutare!    












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