PIU’ BELLA DELL’ORIGINALE
E’
incredibile come da singoli particolari si possa riconoscere una motocicletta.
La special che vedete in foto, pur modificata nell’aspetto, tradisce la sua
base originale (MV Agusta F3 del 2015) dai carter motore. Il preparatore è Walt
Siegl che con questa realizzazione ha voluto miscelare una meccanica sopraffina
e l’aspetto delle moto da endurance degli anni ‘80.
La verità è che Walt è
ormai un abituè di questo tipo di trasformazione su base MV Agusta a tre
cilindri e con la versione realizzata per il suo amico e cliente Roman siamo
arrivati alla numero otto. L’idea alla base è quella di ridurre il peso totale
della motocicletta utilizzando materiali tecnologicamente avanzati (come la
fibra di carbonio al posto della plastica), resine epossidiche specifiche per
il serbatoio da 20 litri, un telaietto totalmente nuovo d’alluminio, un
differente impianto di scarico e una serie di particolari minori (come le
pedane) ricavate da alluminio aerospaziale. Oltre a ciò l’aggiornamento del
sistema d’aspirazione, prese d’aria maggiorate e una centralina modificata per
armonizzare i nuovi elementi tra loro, migliorano performance e sound del tre
cilindri italiano che Siegl paragona a quello di una vettura di Formula Uno.
L’intera carrozzeria è realizzata in Kevlar con un disegno inedito per l’MV
Agusta ma ben rodato dal preparatore americano che sfrutta un nuovo telaietto
reggi carena in alluminio. Il senso del nuovo look è magistralmente definito
dalle parole di Walt: “la parte più difficile della costruzione era quella di
progettare una carrozzeria su misura che fosse nuovo e coerente con i
componenti del telaio di serie. Ho dovuto creare un chiaro riferimento alla
durezza dell’endurance, senza perdere la sensualità del patrimonio italiano”.
Naturalmente ridurre il peso e aumentare le prestazioni del motore hanno
richiesto una revisione del setting delle sospensioni di serie. Come va questa
Bol D’OR? E’ sempre Siegl che ce lo dice: “quando si apre la valvola a farfalla
è un vero animale. La sua leggerezza e reattività la rende precisa come un
bisturi”. D'altronde come recitava il motto latino repetita iuvant, e Walt è
alla sua ottava Bol D’OR; quindi l’esperienza pregressa ha migliorato
sicuramente l’approccio industriale per la creazione dei singoli pezzi (e
relativo assemblaggio) e ha suggerito affinamenti sia per quanto riguarda il
motore che le sospensioni. E se vi venisse in mente di possederne una sappiate
Walt è sempre pronto a rimettersi al lavoro sulla nona, sulla decima,
sull’undicesima…
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