lunedì 3 aprile 2017

SUPERBIKE

KAWASAKI: LA CINQUINA DEL RAGIONIERE REA
Al momento è indiscutibilmente il pilota più forte in pista con cinque vittorie su sei gare disputate e alla guida per il terzo anno consecutivo della Ninja ZX-10RR  con cui ha vinto due campionati di fila. Ma in gara 2 ad Aragon è successo qualcosa d’inaspettato: l’imbattibile Rea è stato…battuto! D’accordo ha chiuso in seconda posizione (al momento il suo peggior risultato stagionale) ma quello che ha colpito è stata la freddezza con cui alla fine ha ceduto le armi a un Davies arrembante e combattivo al limite della (buona)  prepotenza.
Il pilota Kawasaki ha ragionato in ottica campionato e i numeri gli danno ragione; una caduta nelle fasi finali in una delle prime gare del campionato è un azzardo inutile soprattutto se il pilota con cui lotti ha dimostrato d’essere in stato di grazia. Memore anche dell’erroraccio di Davies al sabato (una scivolata che ha buttato alle ortiche una prestazione magistrale e probabilmente anche il ricongiungimento in vetta alla classifica mondiale), Rea ha colto il successo in gara 1 e si è accontentato del secondo posto in gara 2. E detta così sembra anche facile ma la realtà è che Jonathan e Chaz hanno corso sul filo del centesimo di secondo obbligando il gruppo d’inseguitori a forzare e a cedere le armi nel finale. Sykes, ad esempio, ha chiuso terzo al sabato e quarto la domenica a causa del forte vento e del consumo delle gomme. Queste le dichiarazioni di Jonathan Rea: “al sabato ho girato più forte che potevo. Chaz era forte in alcune aree e io in altre. Le prestazioni in frenata, nei cambio di direzione e il grip della moto erano davvero buoni e sentivo d’avere un pneumatico a posto per lottare nel finale, ma nella sezione centrale della pista, dove Chaz era in testa, non riuscivo a dare il massimo per superarlo. L'unica cosa che potevo fare era mettere tanta pressione e aspettare un errore. In un paio di occasioni Chaz è andato largo ma alla fine è caduto nel penultimo giro. Sarebbe stato molto difficile vincere all’ultimo giro perché nell’ultimo settore andava fortissimo. In gara 2 sono andato in testa molto velocemente ma non potevo distrarmi a causa del forte vento in rettilineo. Quando Chaz mi ha passato aveva un passo superiore e ho aumentato il mio ritmo per cercare di seguirlo. Ha fatto un paio di errori ma nessuno che mi abbia permesso di passarlo. Durante l'ultimo giro ho lottato per una vittoria e ho provato a superarlo in alcuni punti, ma non ha funzionato. Non possiamo lamentarci troppo perché in alcuni del circuito eravamo davvero forti. Congratulazioni a Chaz perché per tornare da una brutta caduta e vincere è davvero impressionante”. Le performance di Tom Sykes sembra siano state in parte inficiate anche da un problema fisico. Queste le sue dichiarazioni: “mi sono svegliato alle quattro del sabato mattina con un qualche tipo di malattia e ho sofferto anche in gara. Non ho potuto ne mangiare e quasi neppure bere. Ma in gara si trova sempre un modo per superare questi problemi fisici. A causa del vento avevo difficoltà a far girare la moto e la trazione al posteriore ne soffriva perché sollecitavo eccessivamente la gomma. In gara 2 stavo anche peggio perché non mangiavo da sabato. Abbiamo preso il gruppo di testa ma a causa del vento non mi sentivo a mio agio sulla moto. Per qualche ragione non ero in grado di mantenere un buon carico costante sull’anteriore e non sono stato in grado di tenere il passo dei primi. Ho chiuso terzo e quarto in un fine settimana difficile; è stata la prima volta dopo tanto tempo che sono stato malato in un weekend di gara. Non ho lavorato a pieno regime e, in sella, avvertivo di non riuscire a rimanere concentrato. E' stata una sensazione molto surreale e strana. Ho dato tutto quello che avevo, ma, ovviamente, non ero al 100%”.

















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