QUESTA
MOTO NON ESISTE!
Funziona
così: trovi un G/S a due valvole, lo seghi, lo tagliuzzi, lo smembri, lo
tramuti in qualcosa che non era (magari in un bobber!), lo snaturi e poi lo
vendi a decine di migliaia di euro a qualche hipster in cerca di una vintage
bike con cui mettere in mostra al bar sotto casa se stesso, i risvoltini del
nuovo paio di jeans e la barba appena fatta al barber shop di turno.
E nel frattempo,
da qualche parte, un appassionato piange la dipartita dell’ennesima G/S. Non
stiamo asserendo che faranno tutte questa fine e neppure che qualunque
preparazione ne dissacri lo spirito originario, però a ben guardare le
quotazioni continuano a salire e i modelli in ordine sono sempre meno. Ma si sa
il mondo è bello perché e vario e pazzerello e può succedere che in un’officina
olandese qualcuno pensi bene di costruire una G/S partendo…da pezzi avanzati!
Ecco la sintesi di questa special, che rende giustizia allo spirito originale
della G/S esaltandolo senza ridicolizzarlo. Wang Choy di Wang Motorcycles ha
rastrellato letteralmente il magazzino della sua officina per costruire una BMW
che sostanzialmente non è mai esistita perché ha il telaio di una R80G/S, il
motore di una R65 e il Paralever di una R100GS! Se il telaietto posteriore è
stato rifatto su misura accorciando e dando vita al classico elemento da
enduro/cross con chiusura ad arco e parafango alto con tanto di sella in pelle
marrone, l’anteriore è di derivazione KTM (forcella White Power a lunga
escursione e cerchio da 21 pollici) mentre al retrotreno è stato montato un
nuovo monoammortizzatore per molleggiare il cerchio posteriore originale BMW e i
tassellatissimi pneumatici Mitas. La linea è stata mantenuta volutamente snella
grazie al serbatoio di una Yamaha DT250,
a nuovi parafanghi e tabelle porta numero d’alluminio e a fari LED piccoli
annegati nelle sovrastrutture. Il motore è stato rifatto da zero maggiorandolo
a 860 centimetri cubici e montando un filtro aria K&N più aperto con air-box
home made e uno scarico Supertrapp con rivestimento ceramico. Il cablaggio è
totalmente nuovo e ridotto ai minimi termini (mancano anche gli indicatori di
direzione) con tanto di batteria agli ioni di litio, nuovo regolatore e
raddrizzatore Beck Electric. Manubrio, leva frizione e acceleratore sono
Magura, la pompa freno è Brembo e per tenere pulita la zona sotto il naso del
guidatore la chiave d’accensione è stata spostata davanti al filtro aria
direttamente sul basamento del motore. L’intero telaio è stato dipinto di
bianco e l’unica nota di colore è il serbatoio arancione. Ma l’aspetto più
importante di questa special è lo spirito con cui è stata realizzata che
ricalca esattamente quanto fatto in origine da Laszlo Peres nel ’77 quando
assemblò la prima embrionale G/S per utilizzarla nelle gare. Allo sesso modo la
special di Wang Motorcycles nasce come mix di parti sparse e il risultato è
talmente bello e pulito, ma per nulla leccato o costoso come le ultime versioni
della GS, da non fare impensierire se la si dovesse lanciare in mulattiera tra
sassi e rovi.
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