lunedì 24 aprile 2017

“THE FEATHERWEIGHT” by KINESIS MOTO

PICCOLA BASTARDA!
Guardate bene questa piccola special; notate niente di strano? Aiutino: marchio Honda sul serbatoio e Ducati sul carter motore. Possibile? Assolutamente si, e non è tutto; ma andiamo con ordine. Quella che vedete in foto è la realizzazione di un progetto personale, un’idea folle, di Jeff Gittleson di Kinesis Moto che sul telaio di una Honda CB175 ha montato il monocilindrico di una Ducati 160 Monza Junior.
Il primo era un ricambio del ’71 che prendeva polvere in un angolo del suo garage; il secondo un propulsore del ’66 trovato su eBay e acquistato seduta stante. “Ho sempre amato l'estetica dei motori Ducati – spiega Jeff – così ho pensato, perché non montarlo su qualcosa che avevo qua in giro?”…il ragionamento non fa una grinza! Anche perché nel passato era prassi trasformare Scrambler 250 e 350 originali Ducati in piccole sportive da usare in pista durante rievocazioni storiche. Quindi esulando dal giudicare questo tipo di “mutazioni” irreversibili su mezzi storici, l’idea di Jeff appare interessante perché ridà vita a pezzi che da soli erano stati privati della loro ragion d’essere…con il plus della genialità frankensteiniana. Il motore è stato revisionato e “ringalluzito” dallo specialista Tom Bailey per garantirne l’affidabilità nell’uso di tutti i giorni; d’altronde è noto che il piccolo mono italiano nasceva per le gare di durata. Ne è stata aumentata la compressione, aggiornato il sistema di carica e l’accensione (ora è digitale), montato un condotto d’aspirazione su misura per ospitare un nuovo carburatore maggiorato Mikuni da 22 e sostituito lo scarico on un altro ex novo. Gl’interventi più importanti hanno riguardato i supporti motore necessariamente modificati per potersi amalgamare con il telaio giapponese e mantenere l’inclinazione originale di 10 gradi del propulsore, e lo spostamento della catena di trasmissione da sinistra a destra. La ciclistica della piccola Honda è stata modificata abbassando l’anteriore e montando nuovi ammortizzatori Hagon al posteriore; pedane Dime City Cycles, semimanubri Woodcraft, fari, strumentazione e sella nuovi. Il tutto appare molto spoglio e leggero (sui 90 chili circa) al punto che Jeff ha soprannominato questa special “The Featherweight”. Per la colorazione si è optato per un mix altrettanto geniale: motore con la sua patina originale e tutto il resto colorato in Impulse Blue Metallic in onore alla prima special di Jeff che era…una Pontiac GTO! In definitiva non si può parlare di un’operazione di recupero e neppure di restauro dal momento che si tratta di un mix di parti diverse che, comunque, lavorano ottimamente insieme. Diciamo che potremmo paragonare questa piccola bastarda a quei cuccioli di cane che nascono da genitori non di razza: non hanno un pedigree ma risultano migliori dei consimili stellati. Rimane un solo dubbio: è una Ducati o una Honda?    











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