Tre
moto, tre amici, un'idea: trascorrere dieci giorni nel deserto sahariano con
tre veicoli rifatti da zero completamente e customizzati per il viaggio.
La trasformazione di una motocicletta
nata per viaggiare solo su strada in qualcosa che potesse sopravvivere ai
rigori del Sahara non è qualcosa che capita tutti i giorni; ciononostante è
esattamente quello che El Solitario ha fatto. Nella versione di serie la
Roadster è una motocicletta evidentemente sportivo (all’americana s’intende!)
ma dotata di potenziali latenti che le permettono di trasformarla, come un
camaleonte, anche in un mezzo da deserto. Alcune modifiche sono risultate
semplici da attuare, altre meno. Sicuramente il comparto sospensioni sono state
l’elemento più complesso da trasformare pertanto David si è rivolto
direttamente al leggendario costruttore svedese Öhlins. Se la forcella rovesciata
della Roadster non ha creato molti problemi ben altro discorso è quello
relativo ai doppi ammortizzatori posteriori che in questo tipo di viaggio
avrebbero dovuto sopportare carichi e stress ben diversi da quanto previsto in
fase di progettazione del modello originale. Per sopperire alla combinazione di
lunghezza e peso della moto (in un ambiente off-road) Öhlins ha sfruttato le
specifiche degli ammortizzatori delle auto All Terrain Vehicle (ATV) per
ottenere le prestazioni desiderate. Alla fine seguendo il motto “se sembra
andare bene allora va bene” sono stati aggiunti altri componenti dedicati al
nuovo utilizzo sulle piste sabbiose del Sahara: Bark Busters ha realizzato le
protezioni in fibra di carbonio, Kineo ha prodotto le ruote anteriori e
posteriori da 19 pollici completate con pneumatici Dunlop deliberatamente, SC si
è occupata di progettare e realizzare il sistema di scarico nero opaco due in
uno, ISR ha fornito l’impianto frenante, PIAA i dopi fari tondi anteriori e
Kriega le borse morbide.
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