Allarme
rosso in casa Honda che con i piloti ufficiali a pari punti che chiudono la top
five, o trova una soluzione tecnica o deve dire addio ai sogni mondiali.
Curiosa
situazione quella del team ufficiale Honda Repsol con entrambi i piloti a pari
punti (68) e con una vittoria e due ritiri a testa e con Marquez che precede
Pedrosa in classifica mondiale nonostante quest’ultimo sia salito sul podio una
volta in più rispetto al compagno di squadra. L’analisi nuda e cruda della
classifica dice che i due piloti Honda sono quelli che hanno sbagliato di più
tra i cinque big che si stanno giocando il mondiale (sia Dani che Marc hanno
collezionato due ritiri a testa mentre Rossi, Dovizioso e Vinale sono fermi
uno).
Questo comporta che nonostante abbiano segnato risultati migliori
rispetto a Valentino (che in un’occasione è giunto decimo) in classifica
generale si trovino alle spalle dell’italiano distanziati di sette punti e
incalzati dal “privato” Zarco a sole quattro lunghezze dai due spagnoli. E’
evidente che il pacchetto tecnico non sta funzionando come avrebbe dovuto e la
mancanza di grip soprattutto all’anteriore, sta creando non pochi problemi. Per
fare un paragone nel 2016 dopo sei gare, Maruqez aveva collezionato cinque podi
di cui tre vittorie e Pedrosa si era ritirato una sola volta. La gara del
Mugello è emblematica dal momento che pur non essendo una pista favorevole alla
Honda, ha mostrato come la moto giapponese abbia dovuto usare pneumatici con
mescola media al posto di quella dura per poter concludere la gara; il
risultato è stato che entrambi i piloti hanno accusato grosse perdite di grip
(soprattutto in curva) che hanno portato Marquez a chiudere in sesta posizione
e Pedrosa a ritirarsi dopo essere scivolato e aver centrato l’incolpevole
Crutchlow. I piloti Repsol non sono per nulla tagliati fuori dal mondiale (si
trovano a -37 dal capoclassifica Vinales) ma serve costanza nei risultati e
qualche vittoria per poter azzerare il gap e giocarsi il titolo. Stesso
discorso per quanto riguarda il campionato costruttori dove Honda occupa la
seconda posizione (dietro Yamaha) con un vantaggio di appena otto punti sulla
Ducati. “Ho iniziato la gara forte perché sapevo che i primi giri sarebbero
stati importanti – ha dichiarato Marc Marquez –. All'inizio ero in grado di
farlo, ma dopo un po’ ho iniziato ad avere problemi con il pneumatico anteriore
in curva, e sono stato raggiunto sul rettilineo dagli altri. Abbiamo scelto la
specifica media all’anteriore perché sapevamo che con l'opzione dura, con cui
mi sentivo meglio, non avremmo finito la gara. Con il battistrada asimmetrico
la specifica media era difficoltosa sul lato destro rispetto alla gomma dura, e
il Mugello ha molte curve a destra. A un certo punto ho iniziato a faticare
troppo nelle curve, così ho deciso di rimanere lì e non rischiare di cadere. La
situazione ci ha permesso di finire sesti. Questo è un campionato up-and-down,
quindi dobbiamo continuare a lavorare sodo e cercare di migliorare”.
Protagonista di un contatto con il compagno di marca Crutchlow, Dani Pedrosa
spiega i problemi che ha avuto in gara: “abbiamo lottato con la mancanza di
grip dall'inizio del weekend, e in gara era anche peggio. Non ho sentito grip
fin dall'inizio, sia davanti che dietro, e sono stato superato da molti piloti
senza poter reagire. La moto si scuoteva molto anche sul rettilineo, e in fondo
non ero in grado di gestirla. E' stata una gara lunga. In definitiva sono
caduto all'ultimo giro nel tentativo di superare Calche è caduto con me. Mi
dispiace per questo, perché non è bello quando si commette un errore e qualcun
altro paga per questo. Per fortuna, siamo entrambi a posto dopo l'incidente e
guardiamo avanti alla prossima gara. Speriamo di avere un feeling migliore in
Catalogna“.
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