Entrambi
i piloti conquistano buone posizioni (e un podio) ma altrettanti ritiri. Manca
ancora la vittoria ma Yamaha comincia a essere costantemente nella top
five.
Le
performance (e i risultati) altalenanti dei due piloti Yamaha sono frutto in
parte della sfortuna e in parte della R1 che non sembra essere ancora
all’altezza di Kawasaki e Ducati. La riprova sono i podi conquistati (nelle
ultime tre gare Lowes ne ha portati a casa due) ma l’assenza di vittorie. E
quando sembra che il risultato grosso sia alla portata del Team Pata Yamaha la
sfortuna si accanisce sotto forma di problemi tecnici avulsi alla moto (leggasi
pneumatico posteriore distrutto di Van Der Mark quando era in lotta per la
vittoria in gara uno a Misano).
Il primo round sul circuito italiano poteva
regalare infatti il primo doppio podio (con vittoria) della stagione ma al
quindicesimo giro l’olandese ha accusato un problema al pneumatico posteriore che
lo ha costretto al ritiro mentre era primo. Il compagno di squadra ha
approfittato della doppia caduta di Davies e Rea ed è giunto alle spalle di
Sykes (vincitore). Gara due è stata segnata dalla rimonta di entrambi i piloti
che si sono fati strada nel gruppo degli inseguitori a suon di sorpassi. Lowes
si è dovuto ritirare dopo una caduta durante il dodicesimo giro mentre Van Der
Mark, memore del problema del sabato, si è dovuto accontentare del quarto posto
a causa delle vibrazioni del pneumatico posteriore nel finale di gara. Al
momento il britannico si trova in quinta posizione nella classifica generale
con 141 punti a 22 lunghezze da Melandri, mentre il compagno lo insegue a quota
115. “Il fine settimana era iniziato veramente male per me con tre stop già dal
venerdì – ha dichiarato Lowes – e poco feeling con l’anteriore. In gara uno ho
fatto una partenza decente e ho notato che gli altri faticando e sono riuscito
a mantenere un ritmo costante. il mio compagno di squadra ha fatto un lavoro
fantastico per tutto il weekend, l'incidente non è dipeso da lui e si meritava
molto di più da questo round. E’ bello essere sul podio ed è bello vedere i
frutti del nostro duro lavoro. Anche senza gli errori di chi era davanti,
eravamo relativamente vicini al gruppo di testa. In gara due non ho avuto una
buona partenza ma anche quando Michael mi ha passato sentivo che avevo un ritmo
migliore del suo e quando mi ha risuperato ero in grado di stare con lui. Per
tutto il weekend è stato più veloce di me, quindi sentivo che avevamo fatto un
buon lavoro per migliorare il nostro ritmo. Domenica era facile sbagliare ma
non sò cosa sia successo ed è un peccato perché ho perso l'occasione portare a
casa altri punti. Nel complesso è stato un fine settimana promettente e anche
se p stato duro abbiamo imparato molto e non vedo l'ora d’essere a Laguna!".
Queste le dichiarazioni dello sfortunato Van Der Mark dove racconta anche il
problema accadutogli in gara uno: "con un piccolo cambiamento sulla
geometria della moto fatto il sabato mattina mi sono sentito veramente bene fin
dall'inizio! Ho migliorato il mio ritmo e sono stato davvero felice. In gara
uno ero secondo già dal primo giro quello dopo avevo già superato Jonathan Rea.
Ho impostato il mio passo che non era veloce come mi aspettavo, ma era
abbastanza buono per rimanere davanti. Verso la fine, facevo gli stessi tempi e
Jonathan stava iniziando a chiudere il gap. Poi senza motivo ho perso il
posteriore in una curva veramente veloce. Non so cosa sia successo, ma di
sicuro non è stata colpa mia. In gara due la partenza non è stata perfetta, ma
uno alla volta ho superato un paio di piloti. Ero dietro ad Alex e ho faticato
a fare il mio ritmo. Quando ho superato Alex e Eugene ho cercato di chiudere il
gap con chi mi stava davanti ma verso la fine ho avuto un altro problema con la
gomma posteriore. E’ un peccato ma c’è di buono che abbiamo ottenuto dei punti.
La cosa migliore del fine settimana sono stati i giri in testa nella gara di
sabato. Non possiamo cambiare nulla, quindi dovremo prendere gli aspetti
positivi e non vedo l'ora d’arrivare a Laguna Seca!".
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