Marquez
agguanta il terzo posto ad Assen mentre il compagno di squadra arranca nelle
retrovie. Ma in Gemania potrebbe essere tutta un’altra storia.
Inutile
negarlo: dal Gran Premio di Assen la Honda esce malconcia nonostante il terzo
posto di Marquez che salva l’onore dei giapponesi. Entrambi i piloti Repsol non
sono mai realmente apparsi consistenti in gara come in qualifica e il podio,
agguantato più per la defaillance di Dovizioso sotto la pioggia olandese che
non per le prestazioni della Honda di Marquez, hanno il sapore di un risultato
ragionato (e da ragioniere) di chi vuole puntare al mondiale e argina le
perdite sui circuiti dove l’azzardo potrebbe tramutarsi nell’ennesima zero dopo
una caduta.
E se consideriamo che i piloti del team ufficiale Honda hanno
collezionato più cadute di tutti i loro diretti avversari (due a testa; ma
Vinales li ha raggiunti proprio ad Assen!) si capisce perfettamente che sia
Marquez che Pedrosa devono guidare più vicini al limite della moto per poter
ottenere performance (e risultati) da titolo mondiale. Alla fine la pioggia
caduta sul circuito ha rimescolato le carte del gruppetto in lotta per il terzo
posto da cui Marc è uscito vincitore incalzato a pochi millesimi dal compagno
di marca Crutchlow, riconfermato nel team LCR Honda ma con contratto HRC per
due anni. Dall’altra parte del box Pedrosa rientra da Assen con il tredicesimo
posto finale dovuto principalmente a una mancanza di feeling con gli pneumatici
quando la temperatura è calata sul circuito. Tirando le somme i primi cinque
piloti in classifica generale erano giunti in Olanda racchiusi in 28 punti e
lasciano lo storico circuito con lo stesso distacco ma rimescolati con Marquez
a -11 da Dovizioso (leader provvisorio) e Pedrosa fanalino di coda dei big
five. Queste le parole di Marquez a fine gara da cui trapela anche il rammarico
per non aver lottato per una possibile vittoria: “sono molto contento del podio
e della nostra gara perchè siamo stati abbastanza competitivi in condizioni
di asciutto su una pista che non è delle migliori per noi. Naturalmente le
condizioni erano molto difficili e in questo tipo di situazione si può perdere
o guadagnare molti punti. Ho optato per l'opzione sicura. Forse avrei potuto
cercare di lottare per la vittoria, ma onestamente ho avuto alcuni avvertimenti
e ho pensato che era troppo pericoloso per il campionato, così ho deciso di
essere costante in gara e spingere al massimo alla fine. Ho posto molta
attenzione per capire dove era il limite, ma alla fine sono riuscito a gestire
bene la moto. Siamo a 11 punti dalla leadership e questo è importante, non
importa la quarta posizione. Ora correremo in circuiti che potrebbero essere
migliori per noi, quindi lavoreremo duro e vedremo cosa succederà”. Anche
Crutchlow è contento per il proprio risultato in gara; ma parla anche di
problemi di feeling con gli pneumatici: “sono contento d’essere giunto quarto.
Ero un po' deluso per il mio ritmo a metà gara perchè ho avuto qualche problema
con la gomma anteriore e non ho potuto spingere come avrei voluto. Ma ho
pensato che eravamo ancora in lotta per un buon risultato e continuato a
lottare. Ho avuto una brutta partenza che mi ha davvero ostacolato, così come
il non partire dalle prime file. Penso
che in realtà mi è costato il podio o anche la possibilità di lottare per la
vittoria, perché il ritmo non era troppo veloce. Dopo ha cominciato a piovere e
ho tenuto la mente lucida, ma ho fatto un errore mostrando a Marc e a Dovi le
mie carte troppo presto e non sono riuscito a ripassarli all'ultimo giro. Infatti
Marc appena mi ha seguito e superato all'ultima curva e non c'era niente che
potessi fare. Ma è stata una grande lotta, mi è piaciuto molto”. Diametralmente
opposte (come anche il risultato) le dichiarazioni di Pedrosa: “la gara è stata
molto difficile in quanto non ho fatto una grande partenza e non ho recuperare
le posizioni come speravo. Ho accusato subito un grande gap nonostante girassi
abbastanza bene rispetto ai piloti che avevo davanti. Più tardi, quando la
pioggia è arrivata, ho rallentato un po' e gli pneumatici hanno iniziato
immediatamente a perdere temperatura. So che sono molto sensibile a questo tipo
di situazioni e che la prossima volta avrò bisogno di gestirla meglio. Devo
trovare un modo per mantenere la temperatura delle slick perché quando si
raffreddano diventa molto difficile tornare al proprio ritmo e riconquistare fiducia.
Purtroppo, non ero in grado di gestire meglio questo fine settimana. I punti
positivi sono che avrei potuto fare dei buoni tempi sul giro all'inizio della
gara e che ho perso un solo punto sul leader nella classifica di campionato”. E
come accennavamo poco sopra, il circus non tira fiato e si prepara a per il
prossimo round al Sachsenring dove nel 2016 Marquez e Crutchlow furono
protagonisti sotto la pioggia.
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