Ducati
piazza piloti sul podio in entrambe le manche, ma l’eroe del team Aruba è
Melandri che doma una Panigale bizzosa in rettilineo.
E’
stato impressionante vedere Melandri in pieno rettilineo, con il gas aperto al
massimo e a una velocità superiore ai 270 chilometri orari, domare il
posteriore della sua Panigale che si muoveva come una biscia bizzosa. Ciò detto
i ducatisti sono stati i primi degli..altri, dal momento che ne Davies ne
Melandri hanno mai realmente impensierito Rea che praticamente in solitaria ha
vinto entrambe le manche seguito da Chaz (secondo in gara uno ma ritirato in
gara due) e Marco (terzo in entrambe le manche).
L’anno passato, dopo la pausa
estiva, Ducati era stata in grado di dare a Davies una Panigale più competitiva
e vicina alle Kawasaki. Quest’anno, complice forse lo sviluppo della nuova V4
che potrebbe debuttare già nel 2018, il gap dopo l’estate è rimasto invariato e
sebbene Portimao sia una pista storicamente favorevole alla Kawasaki, i
distacchi compresi tra i sei e gli oltre nove secondi sul traguardo sono
effettivamente troppo alti per poter puntare al titolo che di fatto potrebbe
già essere assegnato nel prossimo round a Magny Course a Rea. Ci sarebbe da
aggiungere il discorso gomme incentrato sulla Pirelli che ha ritirato, poco
prima di gara uno, tutti gli pneumatici di sviluppo dopo che la maggior parte
dei piloti avevano provato (e settato) le proprie moto con queste coperture.
infine Melandri, coraggioso quanto si vuole ma che per provare a guidare in
curva e frenare come piace a lui è obbligato a regolare la Panigale in modo da risultare
troppo nervosa sul veloce e nei rettilinei con l’esito che abbiamo visto tutti
a Portimao. “
Onestamente, non avremmo potuto fare di più sabato – ha dichiarato
Davies –.
Rea è stato il riferimento fin dall’inizio, ma nonostante questo ero
abbastanza fiducioso per quanto riguarda il nostro passo gara dopo la FP3. Sono
partito bene, recuperando cinque posizioni nelle prime curve, ma
sfortunatamente non mi sono sentito a mio agio da metà gara in poi. La Panigale
R mi ha dato un paio di avvertimenti e, anche se non stavo guidando troppo
aggressivamente, sentivo che eravamo al limite. A quel punto stavo comunque
guadagnando su Marco ma senza recuperare dalla testa della corsa, quindi ho
semplicemente provato a modificare un po’ il mio stile per avere un feedback
prima di gara due. Domenica abbiamo perso un secondo posto facilmente alla nostra
portata. Il nostro passo gara era OK, stavo gestendo il gap senza spingere al
limite. Sul finale ho alleggerito il gas prima del solito all’ingresso della
curva 2, cosa che ha finito per caricare troppo peso sull’anteriore, che si è
chiuso. Sono stato colto di sorpresa perché è uno strano posto dove cadere,
soprattutto quando non stai forzando. Detto ciò, avevamo fatto dei passi avanti
significativi. Dobbiamo ancora migliorare, soprattutto la stabilità della moto
a fine gara, e ci concentreremo su questo nei test. Guardando il lato positivo,
siamo più vicini al secondo posto in classifica, a causa anche della sfortuna
di Tom. Con lui di nuovo in pista sarà un finale di stagione interessante,
quindi non vedo l’ora di tornare a correre”. Discorso similare per
Melandri che
ha dichiarato: “
sabato è stata dura perché in gara non abbiamo potuto
utilizzare la gomma con la quale avevamo lavorato nel weekend. La sicurezza
viene prima di tutto, ma questo ci ha creato problemi con le configurazioni dell’elettronica,
soprattutto per quanto riguarda l’erogazione e il freno motore. Non sono
riuscito a spingere come avrei voluto, soffrendo spesso con il grip. Quando ho
visto che Camier stava rimontando ho cercato di fare il massimo senza
commettere errori. Domenica la mia Panigale R era più competitiva, soprattutto
per quanto riguarda il grip, ma purtroppo ancora una volta non siamo riusciti a
sfruttare al 100% il nostro potenziale e abbiamo faticato in gara. Ero partito
bene ma poi ho avuto un problema con il freno posteriore a pollice, finendo
fuori traiettoria alla curva 10. Inoltre la moto si muoveva molto in
rettilineo. Mentre cercavo di risalire ho perso un po’ di tempo con alcuni
piloti che non avevano il nostro passo e ci hanno ostacolato un po’. Quando
sono arrivato alle spalle di Van der Mark, lui era ormai troppo lontano. Nei
test faremo delle prove importanti per migliorare la stabilità: nelle prossime
gare voglio tornare sul gradino più alto del podio”.
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