Bradl
infortunato non corre, Takahaschi fa del suo meglio e lo storico capo meccanico
Breddels lascia il team Ten Kate dopo tredici anni.
Non
può dirsi per nulla soddisfacente la trasferta portoghese del team Ten Kate e
della Honda. Il week end è iniziato nel peggiore dei modi con l’addio dello
storico capo meccanico e responsabile tecnico Pieter Breddels, sostituito da Bastiaan
Huisjes, per i poco brillanti risultati
della CBR in questa stagione. A seguire Bradl è scivolato in gara uno al terzo
giro quando era ottavo; la caduta ha provocato problemi al polso che gli hanno
impedito di correre in gara due.
Un po’ meglio è andata al neo compagno di
squadra Takumi Takahashi, collaudatore e pilota Honda con esperienze sia
nell’endurance che nella MotoGP come wild card, che ha chiuso quindicesimo
nella gara del sabato e decimo in quella della domenica in evidente rimonta.
Più in generale appare chiaro come il 2017 sia stato già archiviato dal team e
dalla Honda per concentrarsi sul 2018 e, soprattutto, sui nuovi regolamenti
tecnici che verranno introdotti nei prossimi due anni. Sembra, infatti, che già
dal prossimo anno la CBR utilizzerà la centralina che sarà obbligatoria (e
uguale per tutti) dal 2019, sperimentando di fatto durante il campionato il
modello e i settaggi per la stagione successiva bruciando sul tempo gli
avversari. Inoltre l’utilizzo dello storico collaudatore della Honda, che si alternerà
con Giugiano quando il giapponese sarà impegnato in altri campionati a cui
partecipa, indica inequivocabilmente un ritorno di fiamma tra il costruttore
nipponico e il mondiale delle derivate di serie. Non è dato sapere se la Honda
ha intenzione di rientrare in forma ufficiale in Superbike; quel che è certo è
che il più grande costruttore di motocicli del mondo ha smesso d’incassare
sberle da parte degli avversari e si appresta a sfoderare un attacco in grande
stile coadiuvando (o addirittura seguendo direttamente dal momento che nel box
Ten Kate si è visto un ingegnere giapponese) lo sviluppo dell’attuale CBR1000RR
Fireblade SP2 in attesa, forse, della nuovissima e più volte vociferata nuova
V4. Queste le dichiarazioni di Bradl: “in gara uno ero in una buona posizione e
mi sono sentivo a mio agio sulla moto, ma forse ho spinto un po’ troppo perché
la moto è scivolata un po' e sono caduto. Purtroppo l'incidente ha portato
alcuni problemi al polso. Abbiamo fatto una lastra e non ha mostrato fratture o
danni, ma durante la notte la situazione è peggiorata e avvertivo molto dolore.
Ho provato durante il riscaldamento con l'aiuto di Clinica Mobile - che voglio
ringraziare per l'aiuto - ma ho notato quasi subito che non avevo il pieno
controllo della moto. Non ero veloce perché non ero nelle condizioni di
spingere, quindi sono tornato alla Clinica e il medico ha suggerito una
scansione MRI a casa per cercare eventuali piccoli danni e crepa o al legamento
che avrebbero spiegato il dolore. Un altro weekend molto sfortunato per noi,
soprattutto perché abbiamo mostrato segni di miglioramento. Ma possiamo
prendere gli aspetti positivi per la prossima gara a Magny-Cours per cui spero
d’essere in forma”. E queste le dichiarazioni di Takahashi : “gara uno è stata
difficile perché in principio ho lottando un po’ con l’anteriore e non sono
riuscito a essere più veloce. Per questo motivo non sono stato in grado di
rimanere con i piloti davanti, e ho guidato da solo per la maggior parte della
gara. Alla fine siamo stati un po’ fortunati ad ottenere un punto. Domenica
abbiamo fatto alcuni miglioramenti con la messa a punto della moto e, anche se
avevo lo stesso tipo di problema del sabato, nell'ultima parte della gara mi
sono trovato in una posizione per cui ho cercato di colmare gap da Badovini per
il nono posto prima della bandiera a scacchi. Siamo riusciti a finire nei primi
10 con un po’ di fortuna e abbiamo guadagnato più esperienza, quindi attendo
con ansia Jerez, una pista già conosciuta, per spingere più”.
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