Il
dominio Kawasaki/Rea spinge Yamaha e Honda a chiedere modifiche regolamentari
per tornare a essere competitive. Come risponderà la Dorna?
Sabato
scorso il Direttore Generale di Yamaha Motor Corporation Eric de Seynes e
Robert Watherston,Direttore di Honda Motorsport Europe si sono incontrati e
hanno appurato d’essere in accordo circa la necessità di discutere cambiamenti
regolamentari che possano riportare la Superbike al suo spirito originario.
In
realtà il week end imolese ha mostrato a tifosi, tecnici e addetti al settore
come sia necessario un cambio regolamentare che livelli le prestazioni delle
motociclette impegnate nella categoria delle derivate di serie dal momento che
il campionato 2017 sarà, con buona approssimazione alla realtà, un affare a due
tra la Kawasaki di Rea e la Ducati di Davies che si sono divisi le vittorie
delle gare fin qui disputate. Questo stato dei fatti comporta un avvizzimento
dello spettacolo in pista e un allontanamento di quelle case che vorrebbero
investire nel campionato ma che, dati gli elevati costi, preferiscono dirottare
i propri budget in altre categorie. Non è un segreto che la lotta tra Dorna e
Flammini aveva portato a un’esasperazione delle motociclette della Superbike al
punto da sovrapporsi, per investimenti e ricerca tecnologica, ai prototipi della
MotoGP. Con l’acquisizione, qualche anno fa, della gestione del campionato da
parte della Dorna sono stati modificati i regolamenti con il duplice intento
d’abbassare i costi per incentivare l’entrata di nuovi costruttori (e team) nel
campionato delle derivate di serie e differenziare le motociclette del mondiale
Superbike da quelle della MotoGP. Nella realtà se da un lato venne “castrata”
la migliore Superbike di quel momento (l’Aprilia RSV4 nata sulla scorta di un
regolamento ben diverso), dall’altra è risorta la Kawasaki che, di fatto, ha
monopolizzato il campionato diventandone la dominatrice assoluta. Facile notare
che la casa di Akashi a differenza di Ducati, Yamaha e Honda non ha diviso
budget e risorse tra MotoGP e Superbike garantendosi una competitività al
momento inavvicinabile da parte dei propri avversari. Ed è proprio questo il
nocciolo della questione: perché investire in un campionato dove non si vince?
Da questa riflessione nasce la richiesta dei direttori di Yamaha e Honda di
parlare con il Direttore Sportivo del Mondiale Superbike Gregorio Lavilla, per
esporre le proprie preoccupazioni e chiedere interventi che garantiscano
competitività a tutti i mezzi impegnati nel campionato. Lavilla si farà
portavoce delle loro richieste presso la Direzione della Dorna ma già si
vocifera dell’introdurre della centralina unica che dovrebbe abbattere i costi
e livellare le prestazioni permettendo non solo ai costruttori ma anche ai team
privati di correre per vincere. E’ tutto in una fase molto embrionale ma ci si
aspetta che Dorna prenda provvedimenti che possano davvero aumentare lo
spettacolo senza penalizzare chi ha creduto in questo campionato, evitando
pasticci come la regola della griglia invertita.
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