martedì 2 gennaio 2018

BMW R12 by Louis Lepoix

L’incredibile storia di Louis Lepoix che sul finire degli anni ’40 costruì una special dotata di carenatura aerodinamica e futuristica.
Quella che stiamo per raccontarvi è una storia pioneristica, in parte triste e con un finale misterioso che ha avuto inizio in un tempo in cui chiunque, dotato d’estro e di manualità, poteva realizzare una special davvero unica paragonabile più a un’opera d’arte che non a un mero veicolo tanto da poter essere esposta anche in un museo o in una galleria.
L’attore principale, o se volete il protagonista, è Louis Lucien Lepoix (1918-1998) un industrial designer nato in Francia e trasferitosi in Germania per lavoro, che sul finire degli anni ’40 acquistò a un’asta organizzata dai militari francesi una BMW R12 del ‘34. Innamorato dello stile futuristico che le forme aerodinamiche proponevano in quegli anni, Louis abbozzò e sperimentò su diversi veicoli a due e quattro ruote forme ardite e innovative che avrebbero dovuto fendere l’aria e spingere quei mezzi a velocità inimmaginabili. Quando riuscì ad acquistare l’R12, decise di “vestirla” secondo i suoi gusti e seguendo i concetti aerodinamici che aveva sviluppato fino a quel momento, progettando una carenatura che garantisse aerodinamicità e protezione dalle intemperie…praticamente una RS ante litteram! E così, senza alcun supporto da parte della BMW, disegnò e realizzò una carrozzeria avvolgente dotata tra le altre cose, di paramani integrati, di terminali nascosti dentro il voluminoso e avvolgente parafango posteriore (in pieno bagger style!) e di scudi anteriori che fungevano da riparo per il pilota pur garantendo il necessario volume d’aria per raffreddare i cilindri del boxer da 750 centimetri cubici della BMW. Curiosamente lo stile ricorda quello dei famosi designer americani Norman Bel Geddes e Raymond Loewy di cui Louis al tempo non conosceva nulla dal momento che non conosceva l’inglese. In breve tempo l’R12 rivista da Lepoix divenne molto famosa e procurò al designer collaborazioni con altre case motociclistiche (Kreidler, Hercules, Horex, Puch, Maico, Triumph, Bastert e Walba). Ciononostante, per meri motivi economici, Louis dovette vendere la “sua” BMW nel ’47. Della moto si sono perse le tracce e a oggi non si sa che fine abbia fatto; potrebbe trovarsi nel caveau di qualche collezionista privato o sotto una catasta di legna in qualche masseria…non è dato saperlo. Quello che è certo è che l’ R12 di Lepoix ha segnato l’inizio dell’utilizzo su veicoli di serie delle carenature che fossero protettive ma senza risultare invasive durante la guida o eccessivamente ingombranti. E inoltre negli anni a venire molti degli elementi del design della R12 ispirarono lo stile di alcuni componenti presenti su modelli di altri costruttori. 




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