Riproduzioni
in scala 1/8 delle più iconiche Honda del passato e del presente, comprese le
MotoGP…e si possono guidare!
I
giapponesi, si sa, hanno la mania di rimpicciolire ogni cosa: i bonsai, i
circuiti elettronici degli anni ’70 e ’80, le case, i modellini di auto e moto…se
potessero miniaturizzerebbero anche le persone! E se a volte tutto ciò può
apparire quantomeno bislacco agli occhi di un occidentale, le opere che vi
vogliamo presentare oggi in questo post saranno sicuramente apprezzate anche
dai motociclisti del vecchio e del nuovo mondo.
Si tratta di mini moto in scala
1/8 che riproducono fedelmente modelli originali Honda del passato e del
presente, compresi alcuni prototipi da corsa e motociclette di serie in
edizione limitatissima come la NR a pistoni ovali. La base, uguale per tutte, è
quella di una mini bike realizzata dalla società giapponese Delta Enterprise
fortemente legata a Daijiro Kato. Il compianto pilota nipponico sognava di
poter trasmettere ai giovanissimi il piacere delle competizioni in moto. Per
questo motivo la Delta Enterprise ha realizzato una mini bike da corsa, il cui
modello più estremo è denominato giust’appunto 74 Daijiro, che sfrutta un
telaio in alluminio pressofuso simile a quello di un CBR con culla inferiore, telaietto
posteriore smontabile, forcellone bibraccio con capriata superiore, freni a
disco e pneumatici Bridgestone Racing V-Trax R01 Slick su cerchi da sei pollici
in lega. Tecnicamente il propulsore è un monocilindrico a due tempi di circa 50
centimetri cubici raffreddato ad aria e dotato di variatore automatico. Il
tutto viene “vestito” con una perfetta replica per forme e colori, della Honda
da Gran Premio usata da Kato. Su questa base sono state realizzate copie
fedelissime fin nei più piccoli dettagli di alcune tra le più iconiche
motociclette della Honda: RC143 del ’61, RCB1000 del ’76, NR500 del ’79, NSR500
dell’89, NSR250R del ’91, il prototipo della NR dell’89, la CBR1000RR del 2008,
la VFR800 della polizia del 1998, la GL1800 del 2001 e l’RC212V del 2007. Sulla
base comune, variando alcuni elementi come le sovrastrutture (carene e
serbatoi), il telaietto posteriore (in tubi o in profilati), le selle perfette
anche nelle cuciture, gli scarichi e le sospensioni (compreso il forcellone e
la posizione interna o esterna delle molle sulla forcella anteriore come nel
caso della RC143) si sono ottenute delle vere e proprie repliche in miniatura
in cui la maggiore difficoltà è stata quella di rispettare le proporzioni del
modello originale mantenendo inalterati alcuni elementi non modificabili come
il telaio principale e la grandezza di cerchi e ruote. Detto ciò, queste
repliche colpiscono per l’accuratezza storica e l’attenzione con cui sono state
realizzate e seppure prive di marcia (e di 7/8 di materiale) non
sfigurerebbero, ne siamo certi, nei nostri garage o addirittura nei salotti dei
più audaci malati di motociclismo.
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