New
entry della middle class, NTS è una factory giapponese che punta al titolo nei
prossimi tre anni.
In
previsione della stagione 2018 della Moto2 è bene cominciare a familiarizzare
con la new entry NTS, azienda nipponica nata negli anni ’70 i cui interessi
spaziano dal mondo aerospaziale a quello motociclistico e che dopo
un’esperienza convincente nel CEV, vuole puntare al mondiale della classe
intermedia entro i prossimi tre anni.
Nel 2018 fornirà i telai al team olandese
RW Racing GP creando un gruppo di lavoro multietnico composto, tra gli altri,
dai piloti Steven Odendaal (sudafricano campione 2016 nel CEV Moto2 e terzo nel
2017 in sella a un prototipo con telaio NTS) e Joe Roberts (giovane promessa
americana). Entrambi i piloti hanno potuto saggiare la moto già a novembre con
test privati sulle piste di Valencia e Almeria il cui scopo principale è stato
quello di provare componenti e definire il lavoro in fabbrica per approntare i
prototipi definitivi in vista della tre giorni di test ufficiali che
inizieranno a febbraio. "
Abbiamo terminato il nostro ultimo test dell'anno
ad Almería un giorno prima del previsto perché il tempo a causa della pioggia –
ha dichiarato il Team Manager
Jarno Jansenn –.
Tuttavia gli altri tre giorni
sono stati molto utili per la squadra e per i piloti. Entrambi hanno potuto
testare molte cose. Studieremo tutti i dati raccolti nelle ultime settimane per
preparare il nuovo pacchetto che sarà pronto quando riprenderanno i test
all'inizio di febbraio. Vorrei ringraziare i nostri piloti Steven e Joe per
aver fatto del loro meglio quando il team si è riunito per le prime uscite. Inoltre,
i nostri ringraziamenti vanno anche a NTS per averci dato questa grande
opportunità di far parte di questo progetto. Infine, vorremmo esprimere la
nostra gratitudine a tutti coloro che hanno supportato l’RW Racing GP
nell'ultimo anno. Un grande ringraziamento ai nostri partner e al team. Ci
rivedremo nel 2018 come NTS RW Racing GP".E’ evidente che l’ingresso nel
mondiale non è stato casuale perché se da un lato il 2018 sarà un anno
d’apprendistato (salvo sorprese eclatanti), il passaggio nel 2019 ai propulsori
Triumph e all’elettronica Marelli resetterà i valori in campo per di team e
telaisti con benefiche ricadute sia per gli ultimi arrivati che per lo
spettacolo in pista.
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