La
casa d’Iwata gioca d’anticipo e riconferma Vinales per altri due anni mentre
Rossi, attendista, potrebbe decidere dopo i test.
Dopo
l’annuncio di Yamaha che ha ufficializzato il prolungamento di contratto di
Vinales per altri due anni, aspettiamo di vedere le contromosse degli
avversari. Con Rossi che potrebbe decidere del del proprio futuro dopo i test (ma
è pressochè certo che continuerà a correre con Yamaha per almeno un altro anno
se non di più), le M1 ufficiali sarebbero “blindate” per almeno un biennio.
Ciò
vuol dire che i piloti con contratti in scadenza nel 2019 dovranno
letteralmente correre per trovare mezzi e squadre competitivi. D’altro canto
anche i vari team non si potranno permettere di temporeggiare più del
necessario; una titubanza, un momento di riflessione, un “vediamo cosa succede”
in questo preciso momento potrebbe tradursi in un fallimento delle trattative
in corso. Insomma corrono i piloti e anche le squadre perché oggi si decide il
triennio futuro e i relativi potenziali risultati. Honda, ad esempio, deve
accelerare la riconferma di Marquez. Perdere il sei volte campione del mondo
sarebbe un brutto colpo per HRC a prescindere dalla squadra dove finirebbe lo
spagnolo. Inoltre c’è da definire anche il secondo pilota perché il rinnovo di
Pedrosa non è automatico e Zarcò, dopo le mosse di Yamaha, potrebbe essere una
valida alternativa. Ci chiediamo quanto sarebbe contento Marquez d’avere nei
box un compagno “scomodo” come il francese! Chi sta peggio è sicuramente
Ducati. Alla luce delle prestazioni dei piloti ufficiali nel 2017, vorrebbe
ridimensionare il cachet di Lorenzo e convincere Dovizioso a non esagerare con le
pretese al rialzo. Il primo deve ancora dimostrare il proprio valore in sella
alla rossa; il secondo, forse, avrebbe più da perdere che da guadagnare
abbandonando la Ducati per qualunque altro costruttore. Il risultato è che il
cronometro sarà il giudice inappellabile per tutte le parti in causa e i test
precampionato una “vetrina” che i piloti potrebbero usare per mostrare il
proprio valore.
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