lunedì 1 gennaio 2018

Motoped Pro la bici a motore

Ecco un’interessante prodotto americano, una bici con motore, che piacerà sicuramente anche ai motociclisti.
Potete chiamarla ibridazione, intersezione di segmenti o mutazione genetica…poco importa perché la Motoped Pro è l’evoluzione vera dell’antico concetto su cui si basano tutte le motociclette: l’applicazione di un motore sul telaio di una bicicletta, sebbene nel caso in specie sembra più il parto di uno scontro tra una mountain bike specialistica e una moto da cross.
Dalla prima mutua l’estrema leggerezza e dalla seconda la potenza aggiuntiva del propulsore termico. E’ un prodotto americano che piacerà soprattutto agli amanti del fuoristrada per ovvie ragioni (basta guardare le foto), ma sarà gradito anche agli amanti delle discese dalle colline in sella alle mountain bike, che potranno sfruttare il plus del motore per arrivare in cima senza alcuna fatica per poi lanciarsi giù per i pendii. Detto ciò, è bene precisare che la Motoped Pro è anche sufficientemente estrema per i piloti più sportivi e smaliziati. Tecnicamente si tratta di una mountain bike molto robusta che sfrutta un telaio a tubo centrale a cui viene ancorato al posteriore un forcellone oscillante d’alluminio. Il motore di derivazione Honda e un sistema brevettato di pedalata assistita o totalmente libera, garantiscono la doppia propulsione. Tutto il resto, invece, è componibile nel senso che potrete scegliere il diametro dei cerchi (24 o 26 pollici), l’escursione (da 6 a 8 pollici per la forcella) delle sospensioni regolabili DNM , l’altezza della sella (84 o 89 centimetri) e anche la cilindrata del propulsore (49 o 125 centimetri cubici, con avviamento elettrico o a pedale e con una velocità massima rispettivamente di 39 e 72,5 chilometri orari). Se vi va potrete anche decidere di farvi mandare a casa uno scatolone con tutti i pezzi e assemblarla da soli! I vantaggi di questo tipo di mezzo sono molteplici a partire dal peso davvero ridotto che si aggira attorno ai 56 chili, per poi giungere ai consumi ridicoli (con circa 3,7 litri potrete coprire, a seconda del propulsore e dello stile di guida, distanze comprese tra i 130 e 210 chilometri). E se a questo punto vi state ancora chiedendo perché debba piacervi tutto ciò sappiate che nell’era pioneristica (e fino agli anni ’50) non era per nulla raro trovare piccoli artigiani e aziende che proponevano motori da montare nei telai delle biciclette con cui darsi battaglia su campi da cross improvvisati o pseudo circuiti da velocità pura. Perché la motorizzazione su due ruote è nata proprio da questo semplice concetto: aumentare la velocità di un biciclo oltre le umane forze!   






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