Farsi
in garage la propria special non è impossibile, ma serve tanta pazienza, buona
manualità e un’idea ben precisa. E una Buell!
Prima
d’introdurre la special di oggi, dobbiamo fare due premesse. La prima:
costruire una special da soli nel proprio garage (o in cucina o nella camera da
letto…decidete voi!) non è impossibile, ma servono tanta pazienza, una buona
manualità (soprattutto se vorrete agire pesantemente con le modifiche) e
un’idea chiara del risultato che vorrete ottenere. La seconda: la Buell Blast
(che ad alcune latitudini del globo non dirà nulla, ma a noi si), pur pagando
lo scotto di un design cheap e privo di guizzi creativi, era una moto
intelligente e pragmatica.
Ciò detto la special che potete osservare qui è
qualcosa d’incredibile perché realizzata da Alex (nativo dei balcani e che per
passione ha mollato lavoro e patria per trasferirsi a Chicago) in casa propria
e perché sfrutta la base di una Blast sfuggita alla pressa (reale) del
fallimento della Buell. Trasportata letteralmente a pezzi nella propria
abitazione nell’arco di sei mesi (è stato questo il tempo necessario per
reperire e acquistare tutti i componenti della moto), ha iniziato a
riassemblarla e mano a mano a sostituirne i pezzi con altri realizzati anche da
zero da alcuni amici in Romania. Ora fermatevi un attimo e provate a immaginare
cosa voglia dire lavorare con (pochi) attrezzi tipo martello, trapano,
saldatrice, sega e smerigliatrice in un appartamento assieme alla tua compagna.
Rumore, tanto fastidiosissimo e inopportuno rumore. Motivo per cui si deve
apprezzare ancora di più l’ottimo lavoro fatto da Alex che ha escogitato migliaia
d’artifizi per non disturbare alcuno e che, a quanto ci è dato sapere, continua
a condividere l’abitazione con la propria ragazza. La piccola Blast è stata
quindi dimezzata (praticamente la porzione posteriore del telaio non esiste
più) e fortemente modificata nelle sospensioni e nel design. Alcuni particolari
come la forcella e il forcellone sono un chiaro segno dei modelli che hanno
ispirato questa special (Confederate e Ronin in primis) mentre altri elementi
mostrano come l’ingegno e il gusto personale di Alex abbiano permesso di
completare il design di questa special. Alcuni componenti derivano dalla grande
serie come il cerchio anteriore (insieme a un disco frenante) proveniente da
una V-Rod, il gruppo posteriore forcellone/cerchio/freno di una Buell XB con il
mono di una 1125 e l’intero avantreno compreso il singolo ammortizzatore
anteriore ad aria acquistato dalla Chassis Design Company. Il telaietto
posteriore è stato eliminato per fare posto a una piccola trave sospesa sopra
la ruota con tanto di sella Bitwell a cui è stato vincolato il gruppo luci a Led
e il portatarga. Tra la moltitudine di particolari che compongono questa
special ci hanno colpiti il manubrio montato al contrario, il piccolo serbatoio
da poco meno di quattro litri con il tubicino trasparente esterno per poter
controllare quanta benzina rimane, la scatola che si trova davanti alla sella che
contiene tutto l’impianto elettrico e l’idea (geniale) di sfruttare lo
smartphone come strumento multifunzione montandolo su un supporto realizzato
specificamente per lo scopo. Il propulsore era già stato vitaminizzato con un
kit Dynojet a cui Alex ha aggiunto un filtro più aperto e un nuovo scarico con
collettore telato e terminale in carbonio. E’ evidente che l’intento fosse
quello di realizzare una moto di carattere, divertente e allo stesso tempo
minimale. A noi sembra che l’obiettivo sia stato perfettamente centrato, e che
possa ispirare tanti di voi a realizzare qualcosa di simile sfruttando come
base un’onesta monocilindrica a buon mercato.
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