(dacci oggi il nostro avvistamento quotidiano)
Tutti, e il contrario di tutti, ricordano a menadito il tormentone sempreverde di "Altrimenti ci arrabbiamo", con gli altrettanto sempiterni Bud Spencer e Terence Hill.
A proposito del testo, come direbbe Claudio Bisio quando imita(va) Paolo Limiti: é intraducibile.
Però la voglia di Dune Buggy, in tutto l'arco temporale che va dalla fine degli anni '60, fino alla metà degli anni '80, si è tradotta in numerose serie, di altrettanti costruttori nati quasi dal nulla. Il primo a venire in mente é Automirage, ma il vero pioniere é sbucato sui colli bolognesi, a Pianoro, e si chiamava Zodiaco.
Correva l'anno 1969 ma le mode correvano molto di più, e fu così che la Dune Buggy venne persino venduta in scatola di montaggio.
L'avvistamento di ieri, avvenuto al secondo appuntamento di "Sono in Fuga", allo Zelig Ragoo di Milano, é un esemplare prodotto dalla Puma di Alfonso Gatto.
La stessa Puma che appare in tanti film italiani di fine anni '70, soprattutto con le sue sportive con motore boxer dell'Alfasud.
La Puma ha proseguito un'epopea, facendola arrivare fino all'era delle spalline e dei sintetizzatori, dell'elettronica e della New Wave.
Motivo per cui, oggi, vale la pena di ripercorrere la sua storia e di accaparrarsi quello che rimane in circolazione.
La Dune Buggy del raduno organizzato per "Sono in fuga" é del 1983.
Chissà se la moda deciderà mai di ripresentarsi con qualcosa di simile...
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