venerdì 3 luglio 2015

TRIUMPH

TIGER 800XC  "DROMEDARII" by ICON 1000
Mentre nelle sale impazza Mad Max, in tempi non sospetti (siamo nel 2013) Icon 1000 smembrava e ricomponeva una Triumph Tiger 800 XC che non sarebbe sfigurata nel remake americano. Messe da parte customizzazioni stile “mulino bianco”, da struscio al bar e favole tipo ruote artigliate che non vedranno mai un granello di sabbia o fango,
gli americani di Icon 1000 hanno abbracciato il concetto di moto da sopravvivenza montando solo ciò che potrebbe davvero servire in uno scenario post apocalittico. Se si inquadra in quest’ottica il lavoro effettuato sula Dromedarii ha anche un senso. Spogliata di tutta la plastica si è provveduto a montare una pesante gabbia d’acciaio (con relative piastre per proteggere le parti vitali del motore) e robusti porta pacchi (anteriore e posteriore) per il trasporto di qualunque cosa sia necessaria per sopravvivere come Mad Max. E siccome si sa che in quel mondo non esistono regole, un potente impianto d’illuminazione ad alta intensità e doppia lente PIAA irraggerà le corse notturne. Eliminati tutti gli attacchi e orpelli dal telaio si è proceduto a tagliare, modificare e alzare la porzione posteriore con un controtelaio coperto da un codino di chiara derivazione stradale. Il serbatoio è stato sostituito con un nuovo elemento più capiente accoppiato a celle a combustibile Rotopax; davvero belli e geniali la maniglia e il un bocchettone da tanica sul serbatoio. Le sospensioni Ohlins sono state irrigidite e sui cerchi di serie sono stati montati dei Continental TKC80 parecchio artigliati. Unico elemento modificato del motore è lo scarico alto Leo Vince. A completare lo stile Mad Max dell’elaborazione contribuisce la verniciatura (o meglio la finitura) satinata color sabbia, che copre ogni elemento (compresi i blocchetti dei comandi al manubrio), sapientemente invecchiata in alcuni punti e integrata con l’unica concessione grafica del numero del mezzo riportato sul codino. E per quanto possa sembrare assurdo questa motocicletta così trasformata ha anche un senso più ampio. Scivolare lungo i percorsi accidentati non creerà più imbarazzanti scene d’isteria collettiva per un graffio sulla carena plasticosa…sul nuovo body saranno cicatrici di guerra da ostentare orgogliosamente. E soprattutto accantonando per un momento il mondo apocalittico di Mad Max, nulla vieta di immaginarsi neo cowboy metropolitani in sella alla Dromedarii con due bisacce di pelle montate sul retro o provetti esploratori persi in terre sconosciute. Desertiche, fangose o acquitrinose poco cambia perchè la Tiger con questo equipaggiamento vi porterà davvero in capo al mondo… con stile.   








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