SPORSTER XL 1200 C by HAGEMAN
Quando
da bambino ho scoperto l’esistenza di veicoli a due ruote con un qualcosa di
allegramente rumoroso che permetteva loro di filare veloci come il vento, prima
del concetto generico di motocicletta ho imparato istintivamente quello di
Harley-Davidson (con il trattino centrale badate bene!).
Col tempo ho capito
che a me piacevano tutte le moto con alcune preferenze. E sempre con il tempo
ho capito che a me piacciono le Harley (senza trattino e monche del cognome del
secondo fondatore) con i semi manubri o con le ruote artigliate. Si lo so che
l’Harley è la libertà, i chopper e via discorrendo; ma io ho scoperto prima
l’esistenza delle motociclette di Milwaukee e dopo di tutte le altre per cui è
naturale che nella mia testa le abbia customizzate e declinate in tutte le
varianti possibili ed immaginabili. Motivo per cui quando ho visto questa
Sporty (vezzoso diminutivo con cui gli aficionados chiamano tutte le Sportster
di qualunque epoca, modello e colore) scramblerizzata ho sbarrato gli occhi.
Per due motivi. Il primo è che il preparatore lavora spesso su Yamaha (Virago
soprattutto) declinandole in cafè racer, e scram) anche se nel suo passato ci
sono evidenti tracce di twin americani; il secondo è che questa XL 1200 C del
2006 è semplicemente stupenda. Purtroppo come da tradizione se si vuole
intervenire su una Sportster si tagliano via i fender posteriori. E difatti il
retrotreno è stato accorciato e chiuso in perfetto stile country con il
classico archetto (dove, se aguzzate bene la vista, troverete annegati i LED
dello stop). Gli ammortizzatori sono stati sostituiti con ammortizzatori Hagon
Nitro da ben 390 millimetri che fanno il paio con molle progressive con
precarico regolabile. L’anteriore è rimasto stock ad eccezione di una griglia
sul faro, lo sterzo sostituito con uno più alto da fuoristrada (che fa il paio
con pedane dentellate abbassate, sella corta e manopole Bittwell), la
strumentazione spostata sulle testate e gli indicatori cambiati con altri a LED
di Motogadget. I parafanghi sono stati rifatti con uno stile ben preciso e
minimalista, la trasmissione finale è stata convertita alla catena, sotto il
telaio è stata applicata una piastra para colpi e i cerchi sono un composit di
mozzi originali con raggi in acciaio inox e canali Sun della Buchanans da 19
davanti e 17 dietro; gli pneumatici sono i classici Continental TKC80 che in
mulattiera sono perfetti. Il motore non è stato modificato ad eccezione del
filtro aria con relativo coperchio a rete e lo scarico alto due in uno. Con
queste modifiche la moto ha perso per strada ben 36 chili. E si caratterizza
per alcune scelte particolari. Innanzitutto lo stile che riprende quello delle
Sportster anni ’70 (e lo si nota sia nella forma dei parafanghi che nei colori
utilizzati) e poi il serbatoio. Greg
(Hageman) ne ha predisposti ben due: uno piccolo per essere agile (lo vedete in
foto) ed uno più capiente per sfruttarne l’autonomia. Perché piace questa
Harley scramblerizzata? Perché si intuisce che è pensata e ralizzata per avere
gusto estetico ed efficacia nello sporco. E poi perché sa tanto di moto pronta
per un salto in pieno stile Evel Knievel!
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