lunedì 20 luglio 2015

Un UFO vero: Elio Fiorucci

#UFO N.13 by ENZO BOLLANI
(dacci oggi il nostro avvistamento quotidiano)
Se ne va, all'improvviso, come spetta ai più grandi. Senza il tempo di salutare, senza dire una parola e senza far rumore, come la neve che cade.
80 anni, ma almeno 20 di meno, visto da fuori, e 50 di meno, visto dalla sua testa. Sempre più avanti degli altri, allegro, estroso, istrione e al contempo composto. Questo è stato Elio Fiorucci. Un genio assoluto, e per questo anche mai al di sopra delle righe, mai sopravvalutato e, anzi, un po' sottovalutato, se si considera quanto veramente abbia fatto in un mondo complesso come quello della Moda. Così complesso e ampio da essere vissuto, soprattutto nel suo caso, come un elemento di disturbo. Fiorucci era pop in tutti i sensi. Il suo negozio in San Babila era un'esperienza plurisensoriale, che colpiva in ogni angolo, che scovava emozioni di plastica, con cuori di plastica e coccodrilli di gomma, uniti all'odore della vaniglia che faceva da sfondo a tutto ciò. Permeandolo di unicità. Un Armani al contrario, dal lato opposto della stessa grande astronave che guarda avanti, prima di tutti, che è la moda. La stessa astronave che porta una città piccola e medievale come Milano al di sopra di ogni megalopoli mondiale, trasformandola in un brand. L'Italia deve moltissimo a Fiorucci. L'Italia del Made in Italy, che poi, come giustamente ha detto Oliviero Toscani in diverse occasioni, é un Made in Milano. La stessa Milano dei sogni, delle possibilità che si realizzano e di cui andare fieri, in quanto unico faro, unico luogo veramente al centro di tutto e anche dell'Europa, prima ancora che fosse l'Europa. Insomma, Fiorucci se ne va così, a suo modo, facendoci sentire più attaccati alla città dei sogni e della nebbia che non c'è più, della Innocenti che non c'è più e dell'Alfa Romeo che non c'è più, e dei creativi che invece ci sono e sono troppi per essere veramente creativi. Allora è con un'Alfa Romeo vera che immaginerei partire per il paradiso questo amico che ho solo immaginato e vissuto come tale, senza conoscerlo, se non di vista. Con la sua Giulietta stralunata e allo stesso tempo rigorosa, precisa come uno sparo che centra il bersaglio o come la mela sulla testa del figlio, spaccata a metà al centro esatto di se stessa. Ciao Elio. Se il paradiso esiste, secondo me, somiglia tanto al tuo negozio storico in San Babila. E se non è così, beh, vorrà dire che ti avranno chiamato apposta. Se non altro per vestire gli angeli per come devono essere davvero.

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