martedì 28 luglio 2015

YAMAHA

RD 400 “2 STROKE ATTACK” by ROLAND SANDS
Sarà che l’America offre una visione differente degli eventi, sarà che la California si trova dall’altra parte del mondo ma più o meno alle stesse latitudini e longitudini dell’Italia, fatto sta che l’ultima “acrobazia” custom su due ruote di Sands ha un sapore molto europeo e poco yankee.
Anzi sembra proprio la summa del background di Roland: bicilindrico parallelo anzi twin (siamo pur sempre in America) raffreddato ad aria, due tempi e sportivo. Partito più di un anno fa sulla base di un propulsore Yamaha RD 400 due tempi pagato 600 dollari, si è lavorato più per un desiderio personale che non a seguito di una commessa di qualche cliente. Va da sé che tempo e denaro spesi sono diventati una voce relativa del progetto. Il propulsore è stato ricostruito dallo specialista Ed Erlenbach (proprietario della RD400 più veloce del mondo, a 164,73 miglia orarie) e aggiornato con una frizione a secco e ad un cambio rivisto completamente. Le teste Webco in alluminio sono state lavorate per poter armonizzare luci di aspirazione e scarico alla batteria di Mikuni ed alle espansioni fatte a mano da Brian Turfrey e completate da due silenziatori provenienti da una Yamaha TZ250. In effetti si potrebbe affermare che la 2 Stroke Attack è una TZ 250 del 1997 con un motore RD 400 dal momento che la ciclistica deriva dalla sportiva di Iwata e molti pezzi arrivano addirittura dal reparto corse di Kenny Roberts (es. le piastre di sterzo). I cerchi in magnesio sono di una GP 250, la coda è un pezzo realizzato a mano dall’alluminio e il serbatoio è quello originale (e ammaccato) del prototipo con cui Roland ha vinto il campionato AMA nel ‘98. Sospensioni Ohlins, pneumatici slick Dunlop, un imprecisato numero di particolari provenienti dal catalogo RSD Design e una semi carenatura molto ’70 style completano la lista della spesa. La verniciatura è minimalista con i metalli lasciati a nudo e pochi (ed azzeccati) elementi grafici. Quindi riassumendo: su una ciclistica da pista è stato montato un motore (ultra pompato) due tempi con non si sa quanti chilometri ed anni sulle spalle. Non può circolare per strada. Non è abituata a tenere il tono della voce basso. La posizione in sella è da fantino (oltre che scomodissima). Ben che vada no starete neppure comodi sulla sottilissima sfoglia di neoprene che magnanimamente definiscono “sella”. Ha pure elementi old style come la semi carenatura anteriore e la cinghia (bellissima) che regge il serbatoio. E allora perché appena l’abbiamo vista ci si è stampato in viso un sorrisino ebeti e abbiamo iniziato ad imitare il suono di un motore a due tempi…VRAAAAAMMM VA VA VA VA VRAMMMM?  









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