B300 CR
Quanto
sareste disposti a spendere per una cafè racer leggera, divertente da guidare, costruita
praticamente a mano, italiana fino all’ultimo bullone (ok il motore è di
derivazione Suzuki ma finisce li) e realizzata usando solo i materiali e le
tecnologie migliori?
Prima che andiate ad impegnare la casa sappiate che con
meno di 6.000 euro potreste davvero realizzare il vostro sogno. Umberto Borile (link) ha lanciato ufficialmente a fine Giugno la B300 CR (dove 300 indica la
cilindrata e CR è l’acronimo di Cafè Racer; semplice nel nome e di fatto).
Sobria nello stile ma inconfondibile nel family feeling, si presenta come una
motocicletta di sostanza e ben assemblata (esattamente come la sorella maggiore
500 a cui si ispira). Si parte dal telaio in lega leggera 7020 con sottoculla
in tubi d’acciaio al cromo molibdeno; il tutto saldato a TIG che garantisce
ottimi risultati estetici e meccanici e non dilata il metallo deformandolo. All’anteriore
piastre in ergal ricavate dal pieno e forcella upside down da 41 millimetri;
dietro forcellone con capriata di rinforzo inferiore e mono. Freni da
supersportiva con disco singolo anteriore da 320 millimetri e posteriore da 220
con tubi in treccia d’acciaio inox. Mozzi ruote (a raggi entrambe da 17
pollici; 120 davanti 150 dietro) ricavati dal pieno, serbatoio (da 8,5 litri) e
sovrastrutture sono tutte in lega leggera e alluminio. Il tutto si traduce in
un mezzo leggerissimo (119,5 chili a secco) e agile (interasse di 1.360
millimetri) per un’esperienza di guida prima di tutto divertente e per nulla
affaticante. Come anticipato il propulsore quattro tempi e quattro valvole di
292 centimetri cubici a cinque marce è di derivazione Suzuki ed eroga 27
cavalli a 7.500 giri e 24 Nanometri di coppia massima a 6.000. E grazie al peso
ridotto ciò si traduce in prestazioni comunque ragguardevoli con il plus dei
bassi consumi e della facilità di guida.
E fino a qui i tecnicismi. Ma Umberto
(e le sue creazioni) sono molto di più e lo si intuisce da subito quando alla presentazione dedica la B300 CR a Carlo
Bassi, scomparso recentemente, padre di Alberto Bassi Amministratore Delegato
di Borile Motociclette, mostrando una volta di più (se ve ne fosse stato
bisogno) grande cuore e gratitudine per un uomo che da subito ha creduto nel
progetto Borile. Alla premiere al Replay the Stage di Milano erano presenti
ospiti illustri del mondo dei motori, dello spettacolo e giornalisti. Ma prima
di tutto c’erano amici appassionati che hanno tributato la loro ammirazione per
la B300 CR presente nelle sue forme sinuose e leggere forgiate nell’alluminio. Una
visione che fonde, rendendole una cosa unica, qualità tutta italiana e modernità
delle soluzioni scelte. Questa volta vi invitiamo ad ispirarvi non tanto alla
motocicletta (pur pregevole) ma all’uomo, ad Umberto, italiano, costruttore,
sognatore che nell’invito alla premiere ha elencato dieci (validissimi) motivi per
essere presenti all’evento e che vi riportiamo qui di seguito:
1. Lei: la B 300 CR, tutto metallo e niente fronzoli, nello
stile del suo progettista e costruttore, al costo di € 5.850. Simbolo delle
motociclette Borile, unica e irripetibile nel suo genere, la B 300 CR vuol
conquistare al primo sguardo, al primo vroom.
2. Lui: Umberto Borile, il maestro, “quel” Borile, genio
dell’alluminio, affascinante come le sue moto, se lo conosci vuoi essere suo
amico. Meriterebbe una laurea ad honorem questo piccolo, grandissimo
costruttore di sogni, che prendono forma sotto le sue mani, un uomo che sa
pensare con le mani, oltre che con tanta testa e immenso cuore. Lui plasma
l’idea, la lavora, la trasforma sotto i tuoi occhi da sogno a serbatoio, a
telaio a forma concreta.
3. Loro (e la squadra Borile): tutti i sostenitori, a
partire dai nostri partner Bardahl e Shark Helmets, i clienti, i concessionari,
i fornitori, dagli appassionati ai giornalisti, ai professori – non solo di
meccanica – agli imprenditori.
4. L’incanto del Luogo: piazza Gae Aulenti, la più
contemporanea e suggestiva di Milano, cuore di Porta Nuova, su cui svettano i
231 metri della torre Cesar Pelli, la più alta d’Italia.
5. La serata e il Sogno: preludio al solstizio d’estate,
dove il sogno di una moto può diventare realtà.
6. Lo scambio delle Esperienze, il confronto con i protagonisti,
Umberto e Alberto tra i primi, ma anche tutti gli appassionati delle cose belle
che escono dalla Casa di Vò.
7. L’Ascolto: non solo il rombo del motore… Umberto dialoga
con i suoi interlocutori e spiega le sue moto in modo semplice e diretto ai non
addetti ai lavori, addentrandosi mano a mano in modo dotto, tecnico e specifico
con gli esperti.
8. Il Capolavoro: le moto Borile emozionano anche solo per
la loro bellezza, le forme, le proporzioni.
9. L’Emozione: ritrovarsi e condividere la bellezza con gli
amici, festeggiando e brindando insieme alla nuova B 300 CR di Umberto sotto il
cielo di Milano al tempo di EXPO.
10. L’Energia: la scossa di energia positiva che ti porti a
casa dopo una serata così speciale.
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