lunedì 23 ottobre 2017

GP d’Australia: Ducati dalle stelle alle stalle

Dalla vittoria del Giappone al tredicesimo posto dei Phillips Island: per vincere Dovizioso deve recuperare 33 punti in due gare.

A distanza di pochi giorni la Ducati (e Dovizioso) sono passati dalla gioia della vittoria alla delusione del tredicesimo posto e, forse, della fine del sogno iridato. E la spiegazione della debacle rossa parte dalle qualifiche, non brillanti, di Andrea e dal lungo nei primi giri che lo ha costretto a una rimonta dalla ventesima posizione.
L’uscita dall’ultima curva dell’ultimo giro ha dato il colpo di grazia ad Andrea, superato sia da Redding che da Pedrosa. Più in generale gli uomini in rosso sapevano che il circuito australiano non era loro congeniale il quindicesimo posto di Lorenzo e il ventunesimo di Petrucci lo confermano) ma con due gare ancora da disputare il gap di 33 punti da Marquez diventa difficile da recuperare e già in Malesia un quinto posto dello spagnolo potrebbe matematicamente mettere fine a ogni sogno iridato. “La gara è stata una grande delusione e abbiamo perso davvero molti punti in classifica - ha dichiarato Dovizioso -. Sicuramente il mio errore d’inizio gara ha complicato le cose e forse anche la scelta della gomma posteriore non è stata la migliore, ma su questa pista la nostra moto fa ancora fatica. Quest’anno siamo riusciti a migliorare molti aspetti e a essere competitivi per tutta la stagione, però quando arriviamo su tracciati come questo, dove non ci sono grandi frenate e con curvoni molto lunghi, alcuni dei nostri limiti vengono amplificati: infatti qui a Phillip Island tutte le Ducati non sono state molto veloci. Peccato, perché in questo momento della stagione sarebbe stato importante essere più vicino a Marquez in classifica, ma adesso dobbiamo pensare alla Malesia, dove dovremo semplicemente dare il nostro massimo”. Dello stesso tenore le dichiarazioni di Lorenzo: “è stato un fine settimana da dimenticare, perchè non siamo mai riusciti a essere competitivi. Partivo molto indietro e non sono riuscito a migliorare la mia posizione in gara: dopo una decina di giri ho iniziato a girare in modo abbastanza costante e qualche decimo più veloce di ieri, ma quando il rendimento della gomma posteriore è calato è stato impossibile mantenere quel ritmo. In generale qui tutte le Ducati hanno sofferto molto, con le diverse soluzioni di pneumatici a disposizione, ma adesso andiamo a Sepang con fiducia, perchè è una pista sicuramente più favorevole alla nostra moto”.







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