mercoledì 18 ottobre 2017

Rubrica a ruota libera: Dovizioso da mondiale

Dovizioso e la GP17 possono vincere il campionato? Gli italiani aiuteranno il ducatista? E Marquez come reagirà dopo la sconfitta a Motegi?

Vincere su Marquez all’ultima curva è già difficile. Farlo per ben due volte a distanza di poco tempo è da inserire nelle imprese incredibili. Riuscirci sotto la pioggia, per giunta sulla pista della Honda, è da segnare in rosso sul calendario. Se poi lo fa un pilota come Dovizioso, che fino all’anno scorso era considerato un ottimo rider (oltre che un fine collaudatore) privo però di quella cattiveria che viene necessariamente richiesta a chi anela a vincere il titolo nella classe regina, allora bisogna cominciare seriamente a credere che il mondiale è davvero alla sua portata.  
Leggendo i risultati della stagione in corso, a tre gare dalla fine sia Marquez che Dovizioso si sono aggiudicati cinque vittorie a testa su 15 Gran Premi disputati; lo spagnolo della HRC si è ritirato tre volte (l’italiano una volta solamente) ma vanta due podi in più che gli garantiscono la leadership provvisoria della classifica mondiale con 11 punti di vantaggio su Andrea. Prima riflessione: azzerare il gap da Marc non sarà per nulla facile perché mancano tre gare la conditio sine qua non è che il ducatista arrivi sempre davanti allo spagnolo. In questo contesto, sulla carta almeno due gare su tre sono a vantaggio di Marquez (Phillip Island e Valencia), sebbene i risultati delle medesime gare nel 2016 siano a favore dell’italiano; inoltre proprio l’anno passato la foga ha giocato un brutto scherzo allo spagnolo che in Australia è caduto mentre si trovava in testa. Ed ecco introdotta la seconda riflessione: chi è il migliore alleato di Dovizioso? Escludendo giochini come il presunto “biscotto” del 2015, il primo nome che ci viene subito in mente è…Marquez! Andrea ha scoperto che sotto pressione lo spagnolo sbaglia e anche molto; le due vittorie all’ultima curva sono la prova che l’italiano ha capito e sfruttato a suo vantaggio questa situazione al punto da intuire preventivamente gli attacchi “a vite persa” dell’avversario e preparare le contromosse necessarie. Sarebbero da menzionare i rispettivi compagni di team che potrebbero immolarsi in favore del più classico gioco di scuderia; ma potenzialmente solo Pedrosa è stato capace d’arrivare almeno una volta, davanti al compagno di squadra in questa stagione. Va da se che quindi bisogna allargare la pletora delle possibili alleanze includendo tutti i compagni di marca (sia Honda che Ducati) che i connazionali. Ma anche in questo caso le dinamiche sono difficili da prevedere per varie ragioni (Lorenzo è an un passo da Zarcò in classifica mondiale e tenterà di guadagnare più punti possibili; di contro dietro lo spagnolo ci sono Petrucci e Crutchlow che non è detto che gli renderanno la vita facile). La verità è che Andrea e Marc si giocheranno il mondiale a ogni gara da qui alla fine e in quest’ottica acquistano un senso strategico fondamentale i test svolti dal Ducati Team a Valencia. E’ evidente che gli uomini in rosso puntano a giocarsi il titolo fino all’ultima gara (posto che in Australia e in Malesia vada tutto bene) e quindi hanno puntato a rafforzarsi sulla pista a loro potenzialmente più ostica per varie ragioni. Di contro il team il Repsol Honda Team ha giocato d’anticipo spingendo sullo sviluppo della RC213V nell’arco della stagione, in parte per ovviare a dei problemi iniziali non previsti e in parte per recuperare il gap in classifica accumulato nelle prime gare del campionato. L’ultima riflessione la definiremo il terzo incomodo ed è dedicata a Vinales e alla sua M1 del team Movistar Yamaha MotoGP. Dato che la matematica non lo da per escluso dalla corsa al titolo (si trova in terza posizione a 41 punti da Marquez) sarebbe un errore non considerarlo il vero ago della bilancia nella lotta a due tra Marc e Andrea. Dopo un inizio di stagione incredibile e vittorioso, Maverick ha perso gradualmente competitività e questo potrebbe spingerlo a giocarsi il tutto per tutto negli ultimi tre appuntamenti del mondiale, rosicchiando punti e mettendo pressione allo spagnolo e all’italiano i quali dovranno decidere se accontentarsi o rischiare. 








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