lunedì 19 febbraio 2018

Gioie e dolori della Ducati

Lorenzo in difficoltà usa la GP17, Dovizioso loda la GP18 e dice che è la miglior Ducati di sempre, Miller vola e Petrucci è fiducioso.
Nei test sul circuito tailandese di Buriram erano presenti due moto diverse (GP17 e GP18) e quattro piloti che hanno ottenuto risultati differenti. Da un alto Lorenzo sulla moto ufficiale, sembra essere più confuso che persuaso dalla GP18 al punto da girare nell’ultimo giorno anche con la versione dell’anno passato. Il maiorchino continua a non trovare il giusto feeling con la rossa e getta una lunga ombra scura sulle proprie performance nell’imminente stagione che sta per iniziare.
Discorso molto diverso per Dovizioso che tra telai con rigidità modificate nella zona del cannotto dello sterzo e carene differenti, sembra pronto a ripetere le ottime prestazioni dell’anno passato e a puntare dritto al titolo. Molto bene anche i “satelliti” dell’Alma Pramac Racing; Petrucci in sella alla GP18, ha mostrato miglioramenti costanti e ha paventato fiducia in vista del Quatar mentre Miller sulla GP17 (e per la prima volta in sella a una moto che non fosse una Honda) ha sbalordito tutti mostrando un immediato affiatamento e una velocità per nulla scontati. I piloti del Ducati Team hanno sfruttato appieno le tre sessioni di prova, sia per memorizzare il nuovo tracciato che per provare le diverse novità messe a loro disposizione dalla squadra. La classifica combinata finale vede Andrea al settimo posto con il crono di 1’30.192 mentre il suo compagno di squadra ha chiuso i test in sedicesima posizione (1’30.729). “Sono stati tre giorni molto utili – ha dichiarato Dovizioso –, in cui siamo riusciti a fare parecchio lavoro e a provare bene le carene, il telaio e l’altro materiale nuovo che Ducati ha portato qui in Tailandia. Non è stato un compito facile perchè comunque faceva davvero caldo e questa pista è un pò particolare, però abbiamo raccolto tante informazioni utili e confermato che la GP18 è una moto molto competitiva. Per giudicare meglio le prestazioni dei nostri avversari dovremo anche vedere con che tipo di gomma hanno ottenuto i loro tempi, però secondo me qui a Buriram noi siamo messi bene, come in Malesia. Torno a casa molto contento e pronto a ripartire fra due settimane per il Qatar, dove vogliamo preparare bene la prima gara del campionato 2018”. Molto diverse (e forse anche più politiche) le dichiarazioni di Lorenzo: “purtroppo per me sono stati tre giorni molto complicati, perché non sono mai riuscito a essere veramente competitivo. Non mi sentivo a mio agio sulla GP18; ci sono venuti anche dei dubbi per cui l’ultimo giorno abbiamo deciso di fare una prova comparativa con la moto dello scorso anno. Come succede quasi sempre ci sono dei pro e dei contro in entrambe le versioni, ma al momento ci sembra che la GP18 abbia un maggior potenziale per cui ci concentreremo su questa moto nel prossimo test in Qatar”. Estremamente positivi i test dei piloti dell’Alma Pramac Racing, che rientrano nella top ten nella classifica combinata con Miller sesto e Petrucci nono. A infiammare il team è la costanza di Jack che si conferma ad altissimo livello dopo il quinto posto nella combinata di Sepang. Nei test tailandesi il pilota australiano ha completato 198 giri in tre giorni evidenziando un feeling invidiabile con la sua GP17 al punto che nel long run ha confermato la propria velocità e nell’ultima giornata ha provato due time attack: “sono veramente soddisfatto per ciò che abbiamo fatto in questi test. Il feeling è davvero buono. Ogni volta che vado in pista mi sento sempre più a mio agio e giro dopo giro ho la sensazione di essere sempre più veloce. Ho fatto un errore nella mattinata dell’ultimo giorno durante il primo giro del long run. Mi dispiace per il team perché avremmo potuto finire il nostro lavoro in mattinata. Torniamo a casa con grande fiducia e non vedo l’ora di essere in Qatar”. Danilo in sella alla GP18, si è concentrato su altri aspetti dei test quando si guida una moto nuova. Ciononostante il ternano ha completato 192 giri basati sulla comparazione delle gomme e poi sul set up. Abbandonando il classico time attack, Petrucci ha comunque confermato tempi incoraggianti sul passo gara: “è stato un buon test. Siamo molto contenti perché abbiamo lavorato molto bene senza fare molte modifiche alla moto dopo Sepang. Siamo stati sempre tra i primi con un passo gara molto interessante. Non abbiamo fatto il time attack ma non è importante, anche perché nei test non danno nessun premio. E poi quanto torneremo per il GP non avremo questo gomme e le condizioni atmosferiche saranno molto diverse. Vado in Qatar con gran fiducia”.




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