mercoledì 21 febbraio 2018

Il mestiere del collaudatore di MotoGP

I collaudatori lavorano nell’ombra per permettere ai piloti ufficiali di vincere gare e campionati. Analizziamo quest’importante professione.
Fanno più chilometri dei piloti ufficiali. Della moto conoscono a menadito ogni più oscuro particolare e segreto. Stanno in sella anche otto ore e se un ufficiale si infortuna devono essere pronti a prendere il loro posto. Sono i collaudatori della MotoGP, oscurati dai piloti ufficiali ma il cui lavoro è basilare per poter vincere gare e campionati.
Ciò premesso è bene dire fin da subito che tutti i collaudatori testano (a volte anche in gara) nuove componenti e per farlo al meglio spesso devono guidare al limite delle proprie capacità avvicinandosi il più possibile ai colleghi ufficiali. Perché solo se il cronometro conferma la bontà dei nuovi pezzi e solo se il collaudatore riceve sensazioni positive, verrà montato anche sui prototipi dei piloti ufficiali. Lavora nudo, quindi, ma non tutti nello stesso modo. Ad esempio Pirro e Stoner collaudano i prototipi per sgravare Dovizioso e Lorenzo dalle infinite sessioni di test in cui vengono deliberati i vari componenti. Solo quando i collaudatori deliberano uno o più pezzi, questi vengono montati sulle moto guidate dagli ufficiali per confermare o meno le modifiche ed eventualmente amalgamarle nel setting preferito. Nel caso di Pirro, alcune volte i test vengono svolti direttamente in gara (nel 2017 ha preso parte come wild cards a tre gare).  Simile ma anche diverso è il lavoro svolto da Kallio, collaudatore ufficiale della KTM MotoGP, dal momento che il costruttore austriaco corre con un’unica squadra. Ciò comporta che i dati raccolti sono minori rispetto, ad esempio, alla Ducati che può sfruttare i vari team satelliti. Per questo motivo Kallio oltre ad abbondanti sessioni di test, nel 2017 ha preso parte a ben quattro Gran Premi (risultando a volte anche più veloce dei compagni di squadra) per velocizzare lo sviluppo della moto. Altro esempio di collaudatore è quello di Guintolì che svolgerà questa mansione per la Suzuki nel 2018 dopo che l’anno passato ha sostituito Rins in alcune gare. Il francese s’impegnerà nei test per deliberare le migliori opzioni per i piloti ufficiali e garantire i miglioramenti che tutta la squadra (e la casa madre) si aspettano dal team. Fondamentale per i collaudatori, è essere stati a loro volta piloti veloci se non addirittura vincenti e aver corso con diverse tipologie di motociclette per poter comprendere velocemente la validità o meno, di certe soluzioni tecniche proposte in fase di test. Altra componente fondamentale è la costanza con cui svolgono i collaudi per un singolo costruttore e con i piloti ufficiali; è facile intuire, infatti, come gli anni d’esperienza di Pirro in sella alle varie Desmosedici da Gran Premio siano un valore aggiunto non indifferente per comprendere rapidamente se una modifica possa andare bene per lo stile di guida di Dovizioso e Lorenzo e se siano effettivamente vantaggiose in ottica di gara. Ligabue cantava di una calcistica vita da mediano. Noi scriviamo di una vita da collaudatori, fatta di duro lavoro all’ombra degli ufficiali che a volte ringraziano e a volte dimenticano. 


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