lunedì 5 febbraio 2018

Moto Guzzi V9 Bobber “Project UMC 054 Fat Tracker” by Untitled Motorcycles

Gialla, spoglia, corta e chi più ne ha più ne metta. E’ la Moto Guzzi più strana e attraente su cui abbiamo mai posato la vista.
Le prime reazioni alla vista della special realizzata da Untitled Motorcycles sulla base della Moto Guzzi V9 Bobber sono state di turbamento e disorientamento provocate dalla singolarità della preparazione; in una parola eravamo sconcertati. Poi abbiamo letto lungo il nome della moto, Project UMC 054 Fat Tracker, e tutto è apparso molto più chiaro. Non è una flat track ma una FAT track…ovvio!
Non è per nulla brutta, quanto piuttosto personale e con carattere da vendere a vagonate, a partire dalla bizzarra e chiassosa colorazione gialla. La mancanza di un minimo di coda, l’assenza dei parafanghi, i semimanubri e gli scarichi così aderenti alla sella (seppure provvisti di paracalore) lasciano attoniti. Eppure non si può fare a meno di guardarla, d’osservarla attentamente alla ricerca di ogni più piccola stranezza. Ad esempio ci ha incuriositi la scelta degli pneumatici, degli Heidenau K66 identici sia davanti che dietro nati per gli scooter e montati obbligatoriamente perché non esistevano altre gomme per cerchi da 16 pollici con battistrada semi tassellato e omologati per velocità prossime ai 180 chilometri orari. Ci ha colpiti la scelta stilistica di eliminare la coda e annegare faro e frecce nel tubo che chiude il telaio sottosella, svuotato e riadattato a porta targa e a “spazio disponibile” per gli scarichi che fuoriescono come due cannoni. Ci hanno fatto sobbalzare le piastre di sterzo originali ma apparentemente più massicce a cui sono stati ancorati due semimanubri strettissimi e per nulla angolati di una GSX-R e su cui svettano uno strumento Motogadget piccolissimo e un minaccioso pulsante d’accensione rosso. In sintesi di questa Fat Tracker ci ha colpito tutto e anche di più…anche ciò che apparentemente non si vedeva come gli ammortizzatori Hagon più lunghi spostati in avanti di circa un pollice o il serbatoio che si adagia sul telaio e che ingloba la pompa spostata per mantenere la linea stretta tra le gambe (e chi ha una Guzzi sa quanto questo sia particolare e come obblighi a modifiche importanti nella parte bassa del contenitore della benzina). Gli unici elementi rimasti di serie sono il motore (a eccezione dello scarico e dei filtri aria) e la porzione centrale del telaio. Piace molto la mascherina anteriore piatta con i faretti a filo e la vista della Fat Tracker dall’alto che evidenzia la shilouette stretta in contrasto con i cilindri e le pedane sporgenti. A questo punto decidete voi se siano eleganti o meno telaio e serbatoio ricoperti di quel giallo “evidenziatore” che ricorda anche il verde della V7 originale. Diteci voi se una moto senza coda sia stilosa. Se sullo sterrato delle piste da flat track cardano e ruote da 16 siano comunque divertenti. Decidete voi perchè noi siamo ancora sconcertati da lei!   












Nessun commento:

Posta un commento