#52
Dopo la #51 ecco la #52. Nate quasi contemporaneamente
divergono per il risultato finale. In realtà devo ammettere che le
realizzazioni su base BMW mi fanno impazzire. Una volta erano snobbate perché
quei cilindri erano troppo…sporgenti, la linea troppo poco…sportiva e le ruote
troppo….strette e grandi di diametro. Una volta si preferivano le jap da
scarenare e trasformare in naked, con retrotreni altissimi (al limite della
decenza e della funzionalità), manubri larghi e pedane che angolavano
eccessivamente le gambe. Poi ci si è rinsaviti e si è capito che, forse, il
piacere della guida era superiore al centesimo guadagnato sul rivale di turno.
Si è tornati al gusto per le special belle da vedere e da guidare, magari più
lente e pesanti di certe giapponesi ultimo modello, ma in fondo con più
carattere e qualche cavallo (che spesso si imbizzarriva) in meno. Probabilmente
tra qualche tempo si comincerà a guardare con più attenzione alle Moto Guzzi
(che per ora sono appannaggio di nicchie di veri amanti del marchio) ed a
rastrellare le ex polizia e carabinieri e tutte le V35, 50 65 e 75 che si
troveranno in giro (in realtà qualcosa di simile stà già avvenendo ma non sono
ancora venuti i tempi dei prezzi folli e delle customizzazioni in ogni
officina). Nel frattempo mi godo queste special su base BMW che si stanno
rivelando delle vere all terrain se ben preparate. La base di partenza della
#52 è una R 100 del 1981 (quindi con meno “roba” da eliminare rispetto alla
#51) a cui il committente ha voluto donare un tocco special ma più tradizionale
rispetto alla sorella bobberizzata. Anche in questo caso si è subito eliminato
il “non necessario” compreso il telaietto posteriore (grazie BMW per averlo
imbullonato e non saldato!) sostituito con un elemento simile alla #51 ma poco
più ampio per poter ospitare una sella marrone più spessa e comoda per due (in
questo caso le pedane passeggero sono state riposizionate con staffe agganciate
al nuovo telaietto). Anche i parafanghi sono stati realizzati entrambi
appositamente per questa special: più alto al posteriore con gruppo frecce/stop
e portatarga integrati, più basso ed aderente all’anteriore (sostenuto da
archetti specifici). La forcella è stata mantenuta standard mentre dietro sono
stati montati nuovi ammortizzatori Ohlins. Nel caso della #52 l’intero impianto
elettrico è stato aggiornato e semplificato, consentendo di riposizionare
alcuni elementi ingombranti (come la batteria). La strumentazione è stata
sostituita con un singolo elemento della MMB più piccolo rispetto agli elementi
originali. Anche per la #52 cerchi e freni rimangono di serie con l’unica
modifica degli pneumatici che in questo caso sono dei Coker Diamonds. Molti
accessori (manopole, luci, indicatori, terminali di scarico) provengono
direttamente dal catalogo CRD. Ed infine la verniciatura nettamente differente
dalla #51 con telaio, cardano, terminali, sterzo (Renthal) e parafanghi sempre neri ma
con un numero maggiore di elementi chiari quali le ruote, gli ammortizzatori
posteriori, il faro, parte della forcella. Il serbatoio è stato decorato con un
motivo bicolore (crema con la parte bassa grigia….più tradizionale in sintesi).
La domanda quindi è sempre la stessa: data la relativa semplicità degli
interventi e visto il risultato (per la maggior parte dovuto alla verniciatura,
sia chiaro!) perché non provare ad ispirarsi e fare qualcosa di simile nei
nostri garage, magari su una base relativamente meno costosa coma una R45 o 65?
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