SHORT TRACK
“La pista ovale ha soltanto due curve; non ha salti
e non ha discese. Si gira in senso antiorario cosicchè le curve sono sempre a
sinistra. Sembra una faccenda piuttosto monotona. Eppure chi ama le
motociclette, ritrova nella pista ovale tutte le sensazioni più emozionanti
della velocità, della guida in fuoristrada, della competizione accesa e
ravvicinata. Vivere per traverso è eccezionale”. Così scriveva Carlo Talamo nel
‘97 su una pubblicità che presentava il trofeo di short track dedicato alla
Sportster 883 R preparata secondo le specifiche della Numero Uno. Prendete una
sporty di serie della seconda metà degli anni ‘90, aggiungete un kit per il
carburatore, l’accensione Screamin’ Eagle e lo scarico Vance & Hines
esattamente come usavano fare nelle competizioni in America. Sostituite il codino
con quello delle XR, aggiungete un faro posteriore di una Yamaha e la sella
monoposto con clips a bottoni. Davanti montate una mascherina simil fuoristrada
anni ’90 ed un piccolo faretto alogeno; agganciate il frenasterzo ed un paio di
sospensioni White Power (forcella anteriore rovesciata e doppio ammortizzatore
posteriore completamente regolabili) prelevati dalle unità usate nel campionato
di short. I cerchi mantengono le misure di serie (19 pollici davanti e 16
dietro) ma vengono sostituiti con elementi a raggi mentre il freno anteriore
viene cambiato con un disco flottante ed una pinza Brembo a quattro pistoncini.
Manubrio basso e largo, strumento (unico e centrale) posto sotto il naso,
frecce, specchietto, clacson, un piccolo parafango anteriore, targa montata a
sbalzo sul codino e tabelle laterali porta numero removibili ed il gioco era
pronto, di serie solo per Italia e solo nelle concessionarie ufficiali Numero
Uno. Fu questa l’idea geniale di Carlo: creare sulla base robusta e spartana
della 883 R una short track semplice e resistente già montata e pronta per l’uso.
Si arrivava in pista, si montavano ruote da ovale, si toglieva il freno
anteriore, si smontavano gli accessori non necessari (targa, fanali, frecce,
specchietto) e si correva in pista con la stessa moto con cui si girava in
strada negli altri giorni della settimana. Di queste 883 R short track ne
esistono poche e chi le possiede le custodisce gelosamente. All’epoca costavano
diciotto milioni (moto con kit già montato) ed oggi una cifra corretta potrebbe
essere non meno di diciotto/ventimila euro se trovate qualcuno disposto a
vendervela. Ciclicamente si torna a parlare di un trofeo short track per Harley
ma il vero campionato, quello che ha permesso di conoscere in Italia questa
disciplina accomunandola alle grosse e pesanti moto americane, è stato quello
creato da Carlo Talamo. Per concludere questa settimana dedicata
all’Harley-Davidson ho creduto opportuno ricordare il più prolifico e geniale
creatore di modelli di serie della casa di Milwaukee; un visionario, un
italiano, un romano di nascita e milanese d’adozione: Carlo.
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