martedì 22 novembre 2016

KTM 790 DUKE PROTOTYPE

IL FUTURO ADESSO!


Nessuno aveva mai osato tanto quanto KTM con questo prototipo denominato 790 Duke. Guardando distrattamente la motocicletta potrebbe sembrare una variazione sul tema monocilindrico ma in realtà si tratta di un due cilindri in linea (il nome completo del futuro propulsore LC8c dove l’ultima consonate indica appunto il termine “compattezza”) di quasi 800 centimetri cubici dalle dimensioni ridottissime (quasi un mono) e farcito con la migliore elettronica al momento disponibile.
Il tutto inserito in un classico (per la marca) telaio a traliccio con telaietto posteriore in alluminio imbullonato basato sull’esperienza acquisita sia con i modelli di serie sia con i prototipi da pista e da off road. Per quanto riguarda le sospensioni le bocche sono ben cucite; si sa solo che si tratta di unità non di serie della White Power (altro marchio strettamente legato con KTM sia nel campo della produzione di serie che dei prototipi); e già la mente viaggia verso esotici laboratori segreti dove folli chimici lavorano a stretto contatto con ingegneri altrettanto pazzi per ridurre a zero l’emulsione dei liquidi e garantire una copia perfetta del manto stradale con ammortizzatori prodotti con leghe esotiche. In questo quadro generale la parte l’elettronica sembra essere quasi “normale” con mappe motore personalizzabili, traction control, ride by wire, quickshifter, connettività globale e assistenza alla guida…per quanto i visi sornioni degli ingegneri di Mattighofen lasciano intendere che qualche sorpresa ben celata sarà la killer feature del modello di serie. Rimane un ultimo elemento da segnalare: il design. Opera di Kiska (come tutte le produzioni di serie e prototipali di KTM degli ultimi decenni) spinge al limite quelle che sono le nuove caratteristiche delle motociclette austriache presentate nell’ultimo scorcio del 2016, a partire dal muso sottilissimo e aggressivo con il faro diviso a metà e sormontato dal manubrio muscoloso. Linee dritte, tagliate quasi brutalmente confermano il family feeling con i modelli già in vendita, mentre il codino corto copre (solo parzialmente e malamente, per fortuna) un minaccioso finale di scarico in perfetto stile MotoGP (disciplina dove KTM sarà presente dal 2017 per tutta la stagione dopo la gara “spot” di Valencia). La 790 Duke è stata presentata in pompa magna dal neo campione della Moto3 Brad Binder, catalizzando gli sguardi (e probabilmente anche i pensieri) di tutti gli avventori dello stand KTM. Non sappiamo quando diverrà un prodotto di serie, ne in quante versioni verrà declinata. L’unica certezza che abbiamo è quella di aver assistito all’ennesima dimostrazione di forza del costruttore austriaco e, ne siamo convinti, al lancio del guanto di sfida di una tipologia di motociclette nuove (ma con radici nel passato neppure molto lontano) basate su ciclistiche raffinate strettamente legate a quelle dei prototipi velocità e motorizzate con propulsori più piccoli delle maxi sportive ma di gran lunga più gustosi e divertenti.        







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