martedì 9 gennaio 2018

NTS sfida i colossi della Moto2

New entry della middle class, NTS è una factory giapponese che punta al titolo nei prossimi tre anni.
In previsione della stagione 2018 della Moto2 è bene cominciare a familiarizzare con la new entry NTS, azienda nipponica nata negli anni ’70 i cui interessi spaziano dal mondo aerospaziale a quello motociclistico e che dopo un’esperienza convincente nel CEV, vuole puntare al mondiale della classe intermedia entro i prossimi tre anni.
Nel 2018 fornirà i telai al team olandese RW Racing GP creando un gruppo di lavoro multietnico composto, tra gli altri, dai piloti Steven Odendaal (sudafricano campione 2016 nel CEV Moto2 e terzo nel 2017 in sella a un prototipo con telaio NTS) e Joe Roberts (giovane promessa americana). Entrambi i piloti hanno potuto saggiare la moto già a novembre con test privati sulle piste di Valencia e Almeria il cui scopo principale è stato quello di provare componenti e definire il lavoro in fabbrica per approntare i prototipi definitivi in vista della tre giorni di test ufficiali che inizieranno a febbraio. "Abbiamo terminato il nostro ultimo test dell'anno ad Almería un giorno prima del previsto perché il tempo a causa della pioggia – ha dichiarato il Team Manager Jarno Jansenn –. Tuttavia gli altri tre giorni sono stati molto utili per la squadra e per i piloti. Entrambi hanno potuto testare molte cose. Studieremo tutti i dati raccolti nelle ultime settimane per preparare il nuovo pacchetto che sarà pronto quando riprenderanno i test all'inizio di febbraio. Vorrei ringraziare i nostri piloti Steven e Joe per aver fatto del loro meglio quando il team si è riunito per le prime uscite. Inoltre, i nostri ringraziamenti vanno anche a NTS per averci dato questa grande opportunità di far parte di questo progetto. Infine, vorremmo esprimere la nostra gratitudine a tutti coloro che hanno supportato l’RW Racing GP nell'ultimo anno. Un grande ringraziamento ai nostri partner e al team. Ci rivedremo nel 2018 come NTS RW Racing GP".E’ evidente che l’ingresso nel mondiale non è stato casuale perché se da un lato il 2018 sarà un anno d’apprendistato (salvo sorprese eclatanti), il passaggio nel 2019 ai propulsori Triumph e all’elettronica Marelli resetterà i valori in campo per di team e telaisti con benefiche ricadute sia per gli ultimi arrivati che per lo spettacolo in pista.  

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