martedì 1 agosto 2017

APRILIA A QUATTRO RUOTE!

Incredibile progetto della GRIIP che ha creato una monoposto con il motore della RSV4 vincente!

C’è una frase che sintetizza la differenza tra auto e moto che più o meno suona così “quattro ruote spostano un corpo, due ruote muovono l’anima”, e non potrebbe essere più vero. Ma con delle eccezioni. Prendete ad esempio la KTM X-Bow realizzata dal costruttore austriaco; sebbene abbia due ruote in più rispetto a una motocicletta, il DNA è perfettamente sovrapponibile al pari delle sensazioni alla guida. Andando più indietro nel tempo potremmo citare la Lotus Seven creata da Chapman che faceva delle leggerezza il suo punto di forza e la base di un esperienza di guida molto vicina a quella di una motocicletta (da cui mutuava, tra le altre cose, i parafanghi per coprire le ruote anteriori).
Tornando ai giorni nostri potremmo citare alcuni esperimenti (a volte interessanti e altre volte bislacchi) di tuner che montano quadricilindrici giapponesi su piccole Smart o vecchie 500 trasformandole di fatto in kart anabolizzati che passano più tempo a disegnare “ciambelle” sull’asfalto piuttosto che viaggiare diritte in rettilineo. A questo punto vi starete chiedendo come mai in questo contesto che è dedicato alle motociclette, parliamo di automobili. E’ presto detto, e forse lo avrete già intuito dalle foto che ritraggono la G1, una monoposto realizzata dalla Griip (giovane azienda israeliana) e motorizzata con il V4 dell’Aprilia RSV4. Il propulsore è stato rivisto direttamente dai tecnici del reparto corse di Noale insieme a quelli della Griip per modificarlo dove necessario. Sono stati rifatti sia il circuito dell’olio trasformando di fatto il V4 in un motore a carter secco per abbassarne il baricentro, l’intero sistema di raffreddamento e alcuni elementi dell’elettronica per poterla fare interfacciare con il sistema di telemetria della G1. Rimangono le altre caratteristiche fondamentali del motore italiano ovvero la funzione portante, il cambio estraibile (molto importante quando si parla di mezzi da competizione come in questo caso) e la possibilità d’accedere a tutto il know how degli step evolutivi sia dei propulsori da Superbike che di quelli impiegati nelle CRT. Al momento sono disponibili i 201 cavalli di serie scaricati dal cambio a sei rapporti attraverso un differenziale autobloccante che riceve il moto dal propulsore attraverso un albero collegato all’asta del pignone (ovviamente assente dal momento che il motore è disposto longitudinalmente). Per il telaio si è optato per una struttura semplice e relativamente poco costosa a traliccio di tubi meno costoso rispetto ad uno in carbonio e relativamente facile da realizzare mentre le sospensioni sono delle classiche push-rod con ammortizzatori sportivi pluriregolabili e barre antirollio. Quattro freni a disco da 256mm con pinze a doppio pistoncino e altrettante ruote (cerchi da 13 pollici e pneumatici da 200 mm davanti e 250 dietro) che migliorano esponenzialmente sia le prestazioni in frenata che il grip sull’asfalto (l’impronta a terra di una motocicletta è simile alla superficie del palmo di una mano). In generale le prestazioni sono molto racing considerando che l’intera monoposto pesa solo 390 chili compresi i liquidi, che il passo è di soli 2.500 mm e che l’aerodinamica (ancora embrionale e in fase di studio) riesce a generare un carico di circa 200 chili a 180 chilometri orari (la velocità massima si attesta sui 255 chilometri all’ora). La G1 si rivela così un progetto interessante al punto che il 4 giugno sul circuito di Varano de’ Melegari nel campionato Formula X Italian Series ha fatto segnare la pole position (con tanto di nuovo record della pista) e la vittoria…all’esordio! Vi abbiamo incuriositi? Sareste disposti a sostituire (solo momentaneamente) la tuta di pelle con una ignifuga per un giro sulla G1? Allora sappiate che la Griip permette a chiunque di poter testare la loro monoposto pagando una cifra relativamente bassa (250 euro); e se poi vi venisse davvero voglia di acquistarne una vi suggeriamo di fare la classica domandina “scusi, quanto costa?” senza timori perché la G1 è pensata per dare una più ampia possibilità agli appassionati di avvicinarsi alle competizioni automobilistiche, mantenendo un rapporto costi/prestazioni estremamente favorevole.







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