venerdì 4 agosto 2017

DOPO DI LEI IL MONDO NON SARA’ PIU’ LO STESSO

Esiste un prima e un dopo, e la special di queste foto è lo spartiacque tra i due momenti. Per lo stile e per le soluzioni tecniche utilizzate.

C’è sempre bisogno di uno sperimentatore, uno che “le regole son fatte anche per essere infrante” e che pensa che leggerezza e minimalismo siano un mantra da applicare a qualunque special (ma anche sulle moto di serie) e non un paio di parole da spiattellare sulla scheda tecnica per millantare caratteristiche inesistenti.
Insomma serve sempre un pirata arrembante e guascone in un mare di esperti comandanti “navigati” che le special le fanno da una vita (magari tutte uguali) e che si spiano vicendevolmente per scoprire la rotta da seguire perché, in verità, pure loro hanno perso la bussola! E quando uno sperimentatore, un pirata, un “me ne frego delle regole” decide di sparare a zero su una Husky TE 570 che già di suo è una motina niente male e molto molto caratteristica, allora lo spettacolo è assicurato…partire dal telaio che sfrutta un reggisella a dir poco non convenzionale. Molti elementi sono stati sostituiti con altri d’acciaio mentre il serbatoio di plastica ha lasciato il posto a un altro componente (ex Husqvarna CR 360 del ‘73) d’alluminio. La sostituzione di quest’elemento ha permesso d‘incastrare letteralmente il nuovo telaio reggisella e al contempo di sperimentare un nuovo alloggiamento del radiatore (un nuovo pezzo unico della Mishimoto) posizionato dove di solito si montano mascherina e faro anteriore, sfruttando un telaietto para urti che funge anche da elemento estetico, para sassi e reggi fari (a LED). Il nuovo telaietto oltre che a caratterizzare il look della TE 570 svuotando di fatto i volumi sopra la ruota posteriore, ha anche spostato il baricentro del peso con il pilota a bordo centralizzandolo attorno al propulsore. Inoltre dal momento che il progetto nasceva dalla duplice esigenza di sfruttare il mezzo sia su strada che fuori e poiché la base di partenza era votata principalmente all’off road si è puntato su un assetto delle sospensioni più da supermotard abbassandole di circa quattro pollici grazie a molle specifiche e calibrate sul peso del guidatore, montando cerchi da 17 pollici della versione SM450R in combinazione con pneumatici Shinko 705 e un freno anteriore da 320 millimetri la cui natura è evidentemente stradale. Allo stesso tempo il motore è stato “vitaminizzato” aumentando la compressione del mono e sfruttando un filtro più aperto K&N applicato al carburatore Dell'Orto PHM40 (totalmente ricostruito) e un nuovo scarico due in uno in acciaio realizzato specificamente per questa moto. Molti componenti sono stati progettati al CAD e successivamente realizzati, mentre altri sono stati acquistati già belli e pronti come l’ammortizzatore di sterzo Öhlins di derivazione Kawasaki ZX-10R, le leve regolabili ASV, gli indicatori di direzione e il fanale posteriore LED della Supernova. Una sella nuova, l’assenza di qualsivoglia forma di parafanghi e specchietti e i due tubi flessibili che trasportano l’acqua da e verso il radiatore inerpicandosi tra gli steli della forcella come due serpenti sinuosi completano la preparazione che sfrutta come unica nota di colore il viola originale del serbatoio lasciato volutamente scrostato. Immaginare questa Husqvarna del 2001 nata con l’avviamento a pedale, rigida sulle sue sospensioni ribassate e potenziata (come se i 55 cavalli di serie non fossero sufficienti a spingere prepotentemente i 118 chili di questa special) tra passi di montagna come su una stradina polverosa che porta a una spiaggia solitaria e un po’ nascosta alla folla è un tutt’uno. Le manca solo una borsa morbida, magari di pelle sdrucita o di tessuto tecnico color kaki per non dover tenere le sigarette e i documenti nella tasca dei jeans!











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