mercoledì 30 agosto 2017

Buell Blast: la piccola incompresa

Farsi in garage la propria special non è impossibile, ma serve tanta pazienza, buona manualità e un’idea ben precisa. E una Buell!

Prima d’introdurre la special di oggi, dobbiamo fare due premesse. La prima: costruire una special da soli nel proprio garage (o in cucina o nella camera da letto…decidete voi!) non è impossibile, ma servono tanta pazienza, una buona manualità (soprattutto se vorrete agire pesantemente con le modifiche) e un’idea chiara del risultato che vorrete ottenere. La seconda: la Buell Blast (che ad alcune latitudini del globo non dirà nulla, ma a noi si), pur pagando lo scotto di un design cheap e privo di guizzi creativi, era una moto intelligente e pragmatica.
Ciò detto la special che potete osservare qui è qualcosa d’incredibile perché realizzata da Alex (nativo dei balcani e che per passione ha mollato lavoro e patria per trasferirsi a Chicago) in casa propria e perché sfrutta la base di una Blast sfuggita alla pressa (reale) del fallimento della Buell. Trasportata letteralmente a pezzi nella propria abitazione nell’arco di sei mesi (è stato questo il tempo necessario per reperire e acquistare tutti i componenti della moto), ha iniziato a riassemblarla e mano a mano a sostituirne i pezzi con altri realizzati anche da zero da alcuni amici in Romania. Ora fermatevi un attimo e provate a immaginare cosa voglia dire lavorare con (pochi) attrezzi tipo martello, trapano, saldatrice, sega e smerigliatrice in un appartamento assieme alla tua compagna. Rumore, tanto fastidiosissimo e inopportuno rumore. Motivo per cui si deve apprezzare ancora di più l’ottimo lavoro fatto da Alex che ha escogitato migliaia d’artifizi per non disturbare alcuno e che, a quanto ci è dato sapere, continua a condividere l’abitazione con la propria ragazza. La piccola Blast è stata quindi dimezzata (praticamente la porzione posteriore del telaio non esiste più) e fortemente modificata nelle sospensioni e nel design. Alcuni particolari come la forcella e il forcellone sono un chiaro segno dei modelli che hanno ispirato questa special (Confederate e Ronin in primis) mentre altri elementi mostrano come l’ingegno e il gusto personale di Alex abbiano permesso di completare il design di questa special. Alcuni componenti derivano dalla grande serie come il cerchio anteriore (insieme a un disco frenante) proveniente da una V-Rod, il gruppo posteriore forcellone/cerchio/freno di una Buell XB con il mono di una 1125 e l’intero avantreno compreso il singolo ammortizzatore anteriore ad aria acquistato dalla Chassis Design Company. Il telaietto posteriore è stato eliminato per fare posto a una piccola trave sospesa sopra la ruota con tanto di sella Bitwell a cui è stato vincolato il gruppo luci a Led e il portatarga. Tra la moltitudine di particolari che compongono questa special ci hanno colpiti il manubrio montato al contrario, il piccolo serbatoio da poco meno di quattro litri con il tubicino trasparente esterno per poter controllare quanta benzina rimane, la scatola che si trova davanti alla sella che contiene tutto l’impianto elettrico e l’idea (geniale) di sfruttare lo smartphone come strumento multifunzione montandolo su un supporto realizzato specificamente per lo scopo. Il propulsore era già stato vitaminizzato con un kit Dynojet a cui Alex ha aggiunto un filtro più aperto e un nuovo scarico con collettore telato e terminale in carbonio. E’ evidente che l’intento fosse quello di realizzare una moto di carattere, divertente e allo stesso tempo minimale. A noi sembra che l’obiettivo sia stato perfettamente centrato, e che possa ispirare tanti di voi a realizzare qualcosa di simile sfruttando come base un’onesta monocilindrica a buon mercato.  














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