giovedì 9 febbraio 2017

BMW R1200 GS “GS HUNTER 1200” by TON UP GARAGE

IL RICHIAMO DEL DESERTO
192 chili, 797 centimetri cubici e 52 cavalli erano i dati fondamentali che lasciarono tutti a bocca aperta nel 1980 quando fu presentata la capostipite della famiglia GS, un’endurona ribelle (alla tedesca) nata per assecondare giri selvaggi nel deserto e, quando il caso lo richiedeva, anche tranquilli viaggi turistici in coppia. Oltre 240 chili, motore boxer di 1.170 centimetri cubici e 125 cavalli sono la normalità a cui siamo stati abituati con l’evoluzione del modello che, quasi come in un patto faustiano, ha ceduto parte della sua anima più avventurosa in favore di una vita eterna da spendere nei brevi tragitti casa/bar per l’aperitivo.
Sia ben chiaro che qualunque GS con motore boxer non può definirsi una fuoristrada pura ma sicuramente l’opulenza degli ultimi modelli ha sotterrato sotto tonnellate di sabbia l’intrinseca potenzialità del modello d’affrontare con relativa facilità tratti sporchi e passaggi impervi. A riprova di quanto detto basta citare l’HP2 Enduro, motocicletta che pur dotata del boxer raffreddato ad aria è riuscita a conquistare gli amanti del tassello sfoderando doti dinamiche (fino a quel momento solo sognate) da maxi off road grazie anche all’adozione di una forcella anteriore tradizionale in luogo del pur prestante Telelever. Va da se che il GS di serie è diventato difficile da gestire fuori dall’asfalto (ambiente in cui, invece, si muove con relativa scioltezza); a meno che non si intervenga su ciclistica e sovrastrutture per adattarle al guidatore  migliorandone il feeling e il controllo in situazioni al limite dell’aderenza. E più o meno deve essere stato questo il pensiero dei ragazzi di Ton Up garage quando hanno trasformato un GS in…quello che vedete in foto, che non è propriamente una scrambler (da cui eredita la semplicità e lo stile) e neppure un enduro da deserto (ma le ruote artigliate e le protezioni tubolari sicuramente aiutano nei raid tra dune e sabbia). Probabilmente l’indizio più concreto per definirla almeno parzialmente sono i due grossi fari stile baja che sottolineano la poliedricità (con preponderanza per i raid sporchi, avventurosi e ad alta velocità) di una preparazione che si discosta dai canoni classici visti fino ad oggi. Le priorità erano molteplici ma il primo intervento sostanziale è stato quello d’eliminare tutto quanto lasciando solamente telaio (modificato nella parte superiore e posteriore) e motore. Il serbatoio originale è stato sostituito con quello di una R80 ampiamente allargato in cui è stato ricavato uno spazio per nascondere l’intero impianto elettrico e la pompa carburante; purtroppo il nuovo elemento ha obbligato a rimuovere l’ABS per mere questioni d’ingombri. La posizione sulla moto è stata modificata grazie a un nuovo telaietto posteriore con relativa sella biposto più piatta, al manubrio da off road dotato di manopole riscaldabili (per raid più nordici) e paramani, ai differenti ingombri del serbatoio e alle pedane specialistiche da fuoristrada (quelle del passeggero sono state sostituite con altre più piccole). Per i cerchi si è optato per elementi a raggi del modello ADV con pneumatici TKC 80 che mixano perfettamente lo stile aggressivo del tassello con una buona resa sia on che off road. Nuovi parafanghi home made cromati, nuove luci e indicatori (all’anteriore il doppio faro è un PIAA con rete parasassi), ingegnosa borsa laterale ottenuta da una tanica metallica per la benzina (leziosamente dipinta di bianco) e protezioni tubolari per avantreno serbatoio e testate oltre a una piastra inferiore paramotore. Gli interventi sul propulsore sono stati limitati ai nuovi condotti aria con filtri K&N e a un differente impianto di scarico interamente realizzato in acciaio. Rimane il tocco finale della verniciatura splendida nell’insieme, che fa risaltare ora il serbatoio ora le protezioni ora la porzione posteriore a seconda della posizione dell’osservatore. Questa in sintesi è la GS Hunter 1200, impossibile da classificare ma in grado d’urlare le proprie velleità fuoristradistiche quasi più di una HP2 con il plus dello stile unico.   









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