lunedì 6 febbraio 2017

TRIUMPH LEGEND TT “ROCKET” by XTR PEPO

SULLA VIA DEL BOL D’OR
L’impressione che si ha di fronte alla Rocket è quella di una motocicletta che corre pur rimanendo ferma. Scultorea nelle sue forme senza apparire massiccia o pesante, compatta e filante ma allo stesso tempo morbida non sfigurerebbe sulla griglia di partenza di un Bol d’Or o di Daytona…degli anni ’70!
E già perché lo stile che ispira questa special è proprio quello, modellato sulla meccanica relativamente moderna di una Triumph Legend TT del 2000 e completato con componenti che le permettono di non essere solo una bella moto da esposizione ma anche una dannatissima spina nel fianco in pista. Artefice della preparazione è Pepo Rosell, concentrato di passione e anima e corpo (o se volete deus ex machina) di XTR Pepo, che su una base abbastanza classica e paciosa ha dato vita a una sportiva anomala ma purissima. Punto di partenza della preparazione è il telaio tagliato letteralmente a metà e privato della porzione posteriore; sulla spina dorsale principale è stato saldato un singolo tubo sorretto da due piastre, il tutto abbondantemente forato, che garantisce al contempo robustezza e leggerezza oltre che un design filante. Modificato il telaio, lo step successivo ha interessato la ciclistica resa più sportiva grazie all’avantreno completo di una Daytona 675R (aggiornato con elementi Öhlins) compreso il cerchio in alluminio, il parafango in carbonio e impianto frenante Brembo accoppiati a tubazioni anteriori e posteriori Frentubo e a pinze monoblocco radiali di una Ducati 1098; dietro il forcellone di serie è stato manipolato per ospitare il cerchio della 675R e accoppiato a un mono YSS. Staffa anteriore, semimanubri, leve e pedane d’alluminio pieghevoli e regolabili, sella e molti altri particolari sono stati realizzati da XTR Pepo per amalgamarsi con altri accessori di serie come la pompa frizione Ducati e la strumentazione Motogadget. Il tre cilindri di 885cc è stato modificato seguendo la filosofia generale del progetto impiegando nuovi filtri aria DNA più aperti, un comando Domino per velocizzare l’apretura delle valvole a farfalla, l’intero sistema di scarico di una Speed Triple adattato e completato con un terminale a megafono realizzato da SuperMario e montando una leziosa (e sportiva) catena di trasmissione finale Tsubaki color oro. Le sovrastrutture sono un mix di carena, codino e parabrezza realiizati da Pepo accoppiati a un serbatoio ex Suzuki Bandit pesantemente modificato (lo avevate riconosciuto?) e completato con un tappo Laverda. Rimane la verniciatura, perfetta grazie anche alle decals Castrol e al marchio BSA sul serbatoio, realizzata da Pintumoto e una curiosità: sebbene la Rocket sia priva di specchietti, frecce, luci e quant’altro necessario per circolare su strada (almeno per il momento) è stata dotata di un cavalletto laterale Yamaha. In sintesi una motocicletta davvero ben fatta e capace di ben figurare anche in pista con molto stile. Tra noi qualcuno ha addirittura azzardato un paragone estremo tra Rosell e Michelangelo. Si narra infatti che il famoso artista rimasto estasiato dalle forme tanto realistiche del suo Mosè, sia stato colto da un violento accesso d’ira e abbia esclamato la celebre frase “perché non parli!?”. E di fronte al silenzio della statua pare che l’abbia addirittura colpita veementemente con un martello. Uno di noi ha scagliato una chiave inglese sul pavimento e colto dalla medesima ira ha tuonato “Triumph, perché non la metti in produzione?”.





















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