lunedì 29 maggio 2017

BMW R 1150 GS “RED ROOSTER” by NCT MOTORCYCLES

SPECIAL PER PIACERE
Ormai le GS completamente di serie sono come i panda, una razza in via d’estinzione. Trovarne una che sia ancora come mamma BMW l’ha fatta è puro miraggio e i prezzi dell’usato che oscillano dai 4.000 euro, per un modello del ’97 in discrete condizioni e con un elevato chilometraggio alle spalle, ai 7.000/8.000 euro per versioni relativamente più recenti permettono a una pletora più o meno specializzata di preparatori d’avventurarsi nel magico mondo della trasformazione della grossa bavarese in una scrambler.
Ma quando capita d’imbattersi in una preparazione ben fatta e poco invasiva come quella di NCT Motorcycles allora si capisce che nel gioco delle probabilità la speranza non è ancora defunta e sul viso fa capolino un sorriso a sottolineare l’ottimo lavoro svolto. Pensare che una grossa GS possa muoversi come uno stambecco tra pareti rocciose e passaggi stile Hell’s Gate è inverosimile; ma è probabile che una buona dieta dimagrante possa renderla più easy nella guida su mulattiere e sentieri sabbiosi. Robert, committente di questa special ribattezzata Red Rooster (ovvero “giallo rosso”, e il motivo è piuttosto evidente), ha consegnato la sua R 1150 GS del 2001 nelle mani degli austriaci di NCT che l’hanno reinterpretata in modo diverso dalle solite scrambler e cafè racer che il mercato propone. L’idea è stata quella di “pulire” la motocicletta da ogni elemento che ne disturbasse la linea principale, partendo proprio dal retrotreno dove il telaietto è stato ridotto negli sbalzi per rendere più corta e raccolta la silhouette. Stesso discorso per la porzione anteriore dove il caratteristico becco, il grosso cockpit e relativo cupolino e il faro rettangolare sono stati bellamente…eliminati! Classica la sostituzione del faro con un elemento rotondo e altrettanto normale è l’effetto “appeso” che ne risulta alla fine del montaggio. Il nuovo manubrio con comandi e manopole di serie, la strumentazione più piccola T&T e l’abolizione degli specchietti le hanno dato quel look “rego” che ci piace tanto e che viene sottolineato dai nuovi pneumatici Metzeler Karoo 3; stona un po’ il piccolo parafango forse troppo vicino alla ruota, che tra sassi e fango potrebbe creare qualche problema. Paradossalmente dietro rimane solo un porta targa home made montato a sbalzo che fa il paio con la nuova sella bicolore per mitigarne lo spessore. Il motore è stato solamente revisionato e completato con un terminale Akrapovic e un’unità M-Unit della Motogadget mentre il radiatore dell’olio è stato spostato dietro il triangolo del Telelever. Il tocco finale è la colorazione gialla e rossa scelta da Robert perché riprende i colori del logo della sua azienda. Ma un occhio più attento noterà che si tratta anche di un accostamento già usato dalla BMW per una delle più incredibili (e non convenzionali) motociclette prodotte a Monaco di Baviera, la K1 un altro modello che ha voluto reinterpretare in modo non convenzionale il concetto di turismo sportivo. Sarà stato un caso?









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