lunedì 1 maggio 2017

SUPERBIKE ASSEN

PODI AMARI
C’è poco da dire sulla trasferta olandese della Ducati: due terzi posti e altrettanti ritiri per ognuno dei piloti del team Aruba.it racing. In gara 1 Davies, pur guidando sempre al limite, ha tenuto la testa della gara fino a due giri dalla fine quando Rea lo ha superato. Subito dopo all’ultima variante i sogni di un giro finale da cardiopalma si sono infranti quando la Panigale ha dato forfait per un problema tecnico.
A tenere alta la bandiera di borgo Panigale ci penserà Melandri, terzo a oltre 17 secondi dal vincitore. In gara 2 con griglia parzialmente invertita la rincorsa al podio è stata più dura per Davies che partiva dalla decima posizione. Marco scivolerà con una dinamica anomala (forse a causa del forte vento) quando era virtualmente sul podio mentre Chaz chiuderà terzo a 5 secondi da Rea sempre più lanciato nella classifica mondiale. Che sarebbe stato un week end difficile si era capito fin dalla pole position quando Johnatan aveva involontariamente ostacolato Davies durante l’ultimo giro buono, ma che alla fine del round olandese sul circuito di Assen il distacco in classifica fosse di ben 84 punti a favore del pilota Kawasaki non era per nulla prevedibile. Chaz ora è terzo a 20 punti da Sykes mentre marco viaggia stabilente in quarta posizione a -14 dal compagno di squadra e con un discreto margine dal duo Yamaha, e appare chiaro come Rea gara dopo gara aumenti il proprio vantaggio senza concedere nulla al gallese. Di contro la Ducati sembra aver perso parte di quella competitività mostrata nelle prime gare. Il prossimo appuntamento a Imola potrebbe essere il round del riscatto davanti a tutti i tifosi italiani della rossa. Ne è convinto Chaz Davies che ha detto: “in gara 1 ho trovato subito il mio ritmo in testa alla corsa e il nostro passo era competitivo, specialmente nei primi giri. Nonostante questo, faticavamo un po’ in un paio di aree e non volevo fare un errore, quindi ho cercato di fare sì che ci giocassimo la vittoria all’ultimo giro. Sfortunatamente, ci siamo dovuti fermare prima. È una delusione perché, anche senza poter sapere con certezza come sarebbe andata a finire, penso che sarebbe stato un giro molto elettrizzante da guardare. Detto ciò, siamo stati molto competitivi fino a quel punto. In gara 2 è stato divertente fare tutti quei sorpassi e risalire nel traffico, ma onestamente non è stato facile. Non avevamo un feeling ottimale come quello di gara 1 e del warm up. Ci è mancato grip sull’anteriore ed eravamo un po’ ‘sulle uova’ negli ultimi dieci giri. Dobbiamo capire il perché, se si sia trattato dell’assetto o del forte vento, ma era comunque importante non cadere e portare a casa punti perché ho capito abbastanza in fretta che il terzo posto era il miglior risultato possibile. Detto questo, il nostro obiettivo è di vincere ogni volta che ne abbiamo la possibilità, e speriamo di farlo di nuovo a partire da Imola, che è un posto speciale per me e per Ducati”. Anche Marco Melandri conferma i problemi all’anteriore e con il forte vento in gara 2: “nelle FP3 eravamo in difficoltà e anche chiudere nei primi cinque non sarebbe stato facile, ma la squadra ha fatto un ottimo lavoro prima della Superpole e ho ritrovato il feeling con la moto; non mi sarei aspettato di salire sul podio. A inizio gara eravamo veloci, ma poi il nostro passo non era sufficiente per stare con i primi tre e ho preferito non prendere rischi eccessivi. Le condizioni qui erano molto diverse rispetto alle prime gare, la moto si muoveva molto e non abbiamo ancora trovato la costanza necessaria all’anteriore sulla distanza di gara. In gara 2 le condizioni erano difficili, il vento era davvero forte. A causa di questo ho fatto un errore alla curva 11 al sesto giro, finendo sull’erba, e sono stato passato da quattro piloti. È un peccato per la caduta, perché penso che avrei potuto lottare con Vd Mark dal momento che la nostra moto era più competitiva rispetto a gara 1 anche se si muoveva ancora tanto. Purtroppo ho sempre sofferto questo tipo di problema qui, forse perché sono molto leggero e non riesco a caricare a sufficienza il posteriore su questo tipo di asfalto. Ora andiamo a Imola, una pista che mi piace molto e dove sono fiducioso che ci lasceremo alle spalle questi problemi per fare due belle gare”.  

















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