MOTO GUZZI V11
Introduciamo una nuova rubrica dedicata alle motociclette usate
che riteniamo possano essere interessanti per il prezzo d’acquisto, per il
piacere di guida che possono offrire e, non ultimo, per un possibile futuro nei
registri storici. Iniziamo dalla Moto Guzzi V11 dicendo che è una naked
sportiva che puo’ rappresentare una valida alternativa al Monster (dal 900 in
poi); rispetto alla Ducati ha sicuramente un design (anche grazie al motore a
V) che si discosta dalla massa ma al pari della bolognese permette modifiche
tese a migliorarne la base sportiva. Alternativa anche alle boxer BMW roadster
a due valvole (80 e 100) che vantano una maggiore affidabilita’ ma anche un
piglio sportivo minore. E’ un mezzo di carattere che si distingue dalle varie
naked giapponesi piu’ sportive ma meno ludiche per certi versi. E se (a torto)
ritenete che i cavalli di un’Harley-Davidson della serie Sportster non siano
sufficienti allora la V11 potrebbe fare al caso vostro. Presentata ufficialmente nel 1999 rappresenta
l’ultima Guzzi dotata del particolare telaio monotrave scatolato. C’e’ da dire
fin da subito che tutta la serie V11 ha mantenuto il motore a due valvole di
1.064cc. con piccoli cambiamenti prevalentemente alla campana della frizione ed
al cambio e modifiche alle curve d’erogazione (minime). Il cambio e’ a sei rapporti
con frizione idraulica e trasmissione finale a cardano come da tradizione. Sui
modelli Rosso Mandello e sui primi esemplari della Scura la frizione bidisco e’
stata sostituita con un’elemento monodisco accoppiata ad un volano piu’ leggero
di due chili. Col tempo pero’ la frizione tendeva a strappare anche senza un
uso esasperato dell’elemento. Dopo questa esperienza in catena di montaggio si e’
tornati alla frizione bidisco. Per dovere di cronaca è giusto scrivere che i
modelli che montano di serie la frizione monodisco possono essere convertiti in
bidisco sebbene l’operazione comporti (soprattutto con la Rosso Mandello che
montava una campana frizione in ergal) un discreto esborso di denaro ed una
decina di ore di lavoro. Altro difetto della trasmissione e’ la molletta del
cambio che senza preavviso o chilometraggio specifico si spezza bloccando tutto
il gruppo trasmissione. L’intervento di sostituzione e’ relativamente semplice
da eseguire e si consiglia di farlo coincidere con la sostituzione dell’olio
del cambio. Unici richiami ufficiali sono stati fatti relativamente alle
bronzine di biella (tutte le Rosso Mandello e comunque fino al 2001), per la
colorazione nera del blocco motore che col tempo si scrosta e (solo per la
prima serie) un inconveniente con i manicotti del cambio. Nel 2002 viene
modificato il telaio in concomitanza con la serie V11 Scura; il monotrave
scatolato viene allungato (da 1.471 a 1.490mm.), irrigidito nella zona del
cannotto di sterzo e collegato alla coppa dell’olio con supporti specifici (irrigidendo
tutto l’insieme e migliorando sensibilmente la stabilita’ alle alte velocita’).
La forcella con steli rovesciati Marzocchi da 40mm. ed il mono vengono
sostituiti con un’unita’ Ohlins (anteriore
da 43mm) regolabili al pari del nuovo ammortizzatore di sterzo; il pneumatico
posteriore passa da un 170/60-17 ad un 180/55-17. Nello stesso anno viene
presentata la variante con semicarenatura denominata Le Mans dotata di nuovi
collettori di scarico con un compensatore anteriore. Questa modifica permetteva
un’erogazione lievemente piu’ fluida e potente a parita’ di giri. Dalla Le Mans
vengono derivate diverse versioni speciali (Tenni, Le Mans Rosso Corsa e Nero
Corsa). Della naked dopo la Rosso Mandello e la Scura vengono presentate nuove
versioni: la Cafe’ Sport e la Sport Ballabio. Si distinguono prevalentemente
per i particolari in fibra di carbonio, l’anodizzazione della forcella (colore
oro) e grafiche dedicate; la maggiore differenza nella guida la fa il nuovo
manubrio non piu’ in due pezzi (regolabile come l’antenata V7 Sport) ma unico
che migliora la posizione in sella e la guida. Altre versioni speciali sono la
Coppa Italia caratterizzata da una colorazione grigio rossa con un profilo
verde e l’ultima serie Scura R (con cupolino o con semi carena stile Le Mans)
che chiude l’era V11. In definitiva si tratta di una Guzzi sportiva da circa
240 chili in ordine di marcia e con un motore che eroga oltre 90 cavalli che,
soprattutto nelle prime versioni, necessita di attenzioni da amatore. La prima
serie con telaio rosso e sovrastrutture verdi è probabilmente la piu’ ricercata
insieme alle versioni speciali (Rosso Mandello, Scura R e Coppa Itala) mentre
la Le Mans è il modello meno ricercato probabilmente a causa della semicarena
che nella realta’ essendo ancorata al telaio , non sbilancia la motocicletta e
protegge bene il guidatore.
P.S. Ringrazio Fabrizio per l’aiuto tecnico.
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