Oggi parliamo di Ural una motocicletta russa le cui origini risalgono ai primi anni ’40 del secolo scorso.
Un po’ di storia
Nata nel 1940 come IMZ-Ural quando l'allora Unione Sovietica acquisto’ i progetti e le tecniche di produzione per le motociclette ed i sidecar della BMW, furono impiegate prevalentemente sul Fronte russo durante la seconda guerra mondiale. Il primo modello M-72 fu completato nel 1941; inizialmente la fabbrica doveva essere collocata nei pressi a Mosca, Leningrado e Kharkov, ma con l'avanzata delle truppe tedesche le strutture furono spostate a Irbit ed a Gorki. Dopo il frettoloso spostamento per prevenire i bombardamenti tedeschi la linea di produzione venne spostata inizialmente in una fabbrica di birra che venne rapidamente adattata allo scopo. Durante il conflitto, furono costruite 9.799 moto complete di sidecar; nel 1950 venne costruito il 30.000° esemplare.
I primi Ural sono stati esportati nel 1953 inizialmente soprattutto verso i paesi in via di sviluppo. Alla fine del 1960 hanno avuto inizio le prime consegne le consegne e da allora le Ural sono apparse sulle strade in diverse nazioni. Nel novembre 1992, la fabbrica di proprietà di proprieta’ dello stato è stata trasformata nella Uralmoto Joint Stock Company ed all'inizio del 1998, Ural è stata acquistata da investitori privati russi trasformandola di fatto in una societa’ non piu’ statale. La nuova gestione ha portato nuove idee e tecniche di produzione, un design modernizzato, un aggiornamento tecnologico ed un maggiore controllo della qualità in tutti i processi della produzione. Mentre il motore conservava l'aspetto di un classico Ural, tutto il resto veniva migliorato grazie all'uso di leghe differenti, tolleranze piu’ precise e controlli qualitativi. Oggi le Ural sono una combinazione unica di prezzo, stile senza età, e funzionalità (grazie anche al sidecar ed alla trazione sulla terza ruota). Dal 1941 ad oggi sono stati prodotti piu’ di 3.200.000 mezzi e non si contano le copie sparse per il mondo: dalla DNEPR Ucraina alla Chang Jiang cinese.
La tecnica
Tecnicamente la base BMW R71 è evidente. Una caratteristica importante della tecnologia impiegata dall'azienda, che si trovava nella originaria M-72 ed è stata trasferita dalla Ural sulla versione Sportsman, è la trazione inseribile senza differenziale anche sulla terza ruota[2], che rende il mezzo molto efficace nel fuoristrada. Il cambio a quattro rapporti è dotato di retromarcia e trasmissione finale cardanica. Il motore è un boxer a due cilindri raffreddato ad aria di 749cc con accensione elettronica, due valvole per cilindro, 40 cavalli a 5600 giri e 52 Nanometri di coppia massima a 4000 giri; l’avviamento è sia elettrico che a pedale. Le ruote sono tutte identiche (4.00/70/19) ed intercambiabili e la sospensione anteriore è una classica Earles con doppio ammortizzatore. Il modello Tourist Sportsman viene venduto con un equipaggiamento pressoche’ completo: ruota di scorta, portapacchi e parabrezza sul carrozzino, trazione integrale inseribile, tanica benzina e freni a disco; tra gli optional e’ prevista la vernice bicolore. Il peso a secco con sidecar si aggira sui 366 chili mentre a pieno carico supera i 640. Infine prestazioni e prezzi: la velocita’ massima è di circa 100 km/h mentre il consumo si attesta su un ciclo medio intorno ai 7,9 l/100. Per portarsi a casa una motocicletta sicuramente particolare si parte da poco meno 14.000 euro per la Tourist Sportsman.
C’e’ da aggiungere che la Ural viene proposta in diverse versioni (alcune limited edition o celebrative) e quindi la scelta varia a seconda del gusto e delle esigenze personali. Di seguito una carrellata delle migliori versioni.
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