GRAN PREMIO DEL QATAR
Non si puo’ certamente affermare che ieri la prima gara del
motomondiale sia stata soporifera e priva di contenuti; a ben guardare gli
spunti e le novita’ non mancano, ma andiamo con ordine.
MOTO3
I pronostici volevano le KTM mattatrici del campionato ma la
Honda ha approntato una motocicletta all’altezza della concorrenza e con un particolare
curioso: gli scarichi sdoppiati sottosella. La classifica dice che
meritatamente, Jack Miller (l’australiano del team Red Bull KTM Ajo) vince il
primo gran premio della stagione 2014 e la sua prima gara nel motomondiale,
seguito da Alex Marquez su Honda (che ha condotto la gara fino agli ultimi due
giri salvo poi sbagliare una staccata, andare largo e risalire dal quinto al
secondo posto) ed Efren Vazquez sempre su Honda, che beffa in volata Miguel
Oliveira sulla Mahindra. Se Marquez e Miller hanno imposto subito un ritmo
elevato alla gara, bruciando al pronti via il poleman Alex Rins (sulla Honda
gemella di Marquez). Rins attardato dal traffico ha risalito posizioni su
posizioni giocandosi il podio negli ultimi giri. A dieci giri dalla fine si
crea un trenino di sette piloti in rimonta sul duo di testa; inizia la bagarre
di sorpassi e controsorpassi tra Miller e Marquez. A cinque giri dalla fine gli
inseguitori raggiungono i primi due piloti ed inizia la bagarre, conclusasi
sotto la bandiera a scacchi grazie al gioco delle scie ed all’arrivo in volata
di alcuni piloti. In generale se Marquez è una conferma (solo l’errore nel
finale gli ha tolto la vittoria) le sorprese della domenica sportiva sono state
Honda e Mahindra (Masbou ha fatto segnare il giro veloce con la moto giapponese)
e Miller sul fronte dei piloti; gli italiani sono chiamati al riscatto. Nota finale: dopo anni di predominio ieri sul
podio della Moto3 era presente un solo spagnolo.
MOTO2
Piu’ prevedibile per certi versi la gara della Moto2 dove la
notizia piu’ rilevante è il motore è il motore dello svizzero Aegerter che a
sei giri dal finale comincia ad inondare la pista d’olio mentre occupava la
settima posizione. I protagonisti della corsa sono piu’ o meno i medesimi dell’anno
passato (ad eccezione dei transfughi della MotoGp). Al pronti via il giapponese
Takaami Nakagami brucia tutti e prende la testa della gara, incalzato da un
gruppetto di inseguitori. Il poleman Rabat sbaglia la partenza e parte all’inseguomento
della testa della corsa mentre alla curva sette cadono in quattro (tra cui il
nostro De Angelis). Ad otto giri dalla fine Rabat prende la testa della corsa
seguito dal compagno di squadra Kallio e dallo svizzero Luthi. La gara
praticamente finisce qui’ e le posizioni si consolidano fino alla bandiera a
scacchi. Degne di nota sono state le performance di Vinales (quarto e che ha
fatto segnare il giro piu’ veloce ed il record della gara) e Lowes (sesto).
Anche in Moto2 i risultati degli italiani non sono stati dei migliori con Pasini
diciassettesimo ed autore di un lungo che ne ha compromesso la gara ed il
compagno di squadra Corsi che ha dovuto mollare negli ultimi giri giungendo quinto;
ciononostante si è visto un miglioramento netto rispetto al passato ed i
risultati non tarderanno ad arrivare per team e piloti.
MOTOGP
Grande spettacolo per la gara delle MotoGp. La confusione derivata
dalla doppia categoria (open e factory) con relative variabili ha solo
parzialmente modificato un pronostico quasi certo ed un’inedita lotta al
vertice. Al pronti via Lorenzo prende la testa della corsa e solo un eccesso di
foga in ingresso di curva gli fa perdere l’anteriore che si conclude con una
rovinosa caduta al primo giro, lasciando Bradl e Smith di condurre la gara.
Dietro Marquez, Bautista e Rossi cominciano una rimonta verso le posizioni di
testa insieme a Iannone che vedrà sfumare un ottimo risultato per una banale
scivolata che lo releghera’ nelle posizioni di rincalzo (ma pilota e moto hanno
fatto vedere cose egrege). Poco per
volta il gruppo di testa si va riducendo: Marquez e Bautista si sorpassano
diverse volte fino a quando un errore in staccata fa perdere il trenino di
testa proprio ad Alvaro che passa dalla seconda alla sesta posizione; contemporaneamente
Bradl scivola nello stesso punto di Lorenzo ed abbandona la gara. In testa adesso
l’affare è tra Valentino (primo) e Marquez (secondo) seguiti da Pedrosa (terzo)
e dal tandem delle Ducati di Dovizioso e Crutchlow e dalla Yamaha open di Espargaro. A nove giri dalla
fine accade un po’ di tutto: Marquez supera Rossi e comincia una battaglia a
suon di sorpassi tra i due; il team Monster Yamaha Tech 3 perde Espargaro per
noie meccaniche e qualche giro dopo Smith per una scivolata. A sei giri dalla
fine cinque piloti battagliano per la vittoria ma a due giri Bautista abbandona
per una scivolata mentre il duello Rossi/Marquez infiamma gli spettatori. I due
piloti hanno risposto l’uno all’altro senza risparmiarsi fino a quando lo
spagnolo ha preso i metri necessari per garantirsi la vittoria. Podio composto
da Marquez (primo), Rossi (secondo) e Pedrosa (terzo); Meritatissimo il quarto
posto di Aleix Espargaro sulla open FTR/Yamaha e seguito dalle due Ducati di
Dovizioso quinto e Crutchlow sesto (quest’ultimo rimasto senza benzina
praticamente sul traguardo).
CONCLUSIONI
Della corsa del Qatar mi resteranno impressi i
festeggiamenti durante il giro d’onore di Miller, le velocissime Honda della
Moto3, Pasini nella moto2 ed il duello Marquez/Rossi nella MotoGp. Mi aspetto
una Ducati maggiormente competitiva (diamogli tempo) ed un Iannone (decimo) piu’
vicino al podio (la sostanza c’e’ tutta e se non fosse stato per la scivolata
sarebbe stato nel gruppo degli inseguitori per il quarto posto). Mi ha colpito molto Smith ed Edwards (nono)
Nessun commento:
Posta un commento