RESTAURO EVOLUTIVO
Resto sempre perplesso di fronte a certe customizzazioni. Sono
dell’idea che taluni modelli dovrebbero essere restaurati piuttosto che
modificati. Ma se fossero irrecuperabili? E se chi lo possedeva prima aveva gia’
fatto pasticci? Ecco che allora il bravo preparatore, mantenendo una coerenza
con lo stile del mezzo, lo trasforma portandolo a nuova vita. Questa è la
storia di una Laverda SF 750 del 1972 prima serie (lo si intuisce dalla
batteria di carburatori VHB 30 poi sostituiti nella serie successiva con i PHB
36) malmessa e di poco valore, resuscitata dai ragazzi della crew olandese
Wrenchmonkees. Il telaio è stato totalmente restaurato, colorato con una
vernice nera lucida ed accorciato nella parte posteriore. Il forcellone
posteriore è stato modificato profondamente con l’aggiunta di una capriata di
rinforzo superiore in tubi e sostituendo i doppi ammortizzatori originali con una
soluzione monoshock ad ammortizzatore singolo prelevato da una Yamaha R6.
La
forcella anteriore della Ceriani è stata accorciata di 30 millimetri ed ha
ricevuto molle progressive Wirth mentre le piastre di sterzo sono state
pulite e lavorate con finitura opaca. E’ stata
mantenuta buona parte della ciclistica e dove si è ritenuto necessario, è stata
modificata rispettando lo spirito originario della motocicletta. I cerchi
originali (di cui sono stati mantenuti i mozzi ed i relativi tamburi da 230
millimetri) sono stati sostituiti con elementi in alluminio neri da 18 pollici
accoppiati a pneumatici Pirelli BT 45 100/90 (davanti) e 130/80 (dietro). Sostituite
le pedane, il manubrio e la strumentazione (elemento singolo della Motogadget).
Altri accessori sono stati presi direttamente dal catalogo della Wrenchmonkees:
parafango anteriore e relative staffe, serbatoio, sella (trapuntata), scatola
batteria in alluminio, faro anteriore piccolo, luce posteriore e frecce (a
LED). Il motore è rimasto pressoche’ di serie (749cc, 60 cavalli e 190
chilometri orari) ad eccezione dei cornetti d’aspirazione in alluminio, l’accensione
elettronica DMC, la bobina Dyna Dubble e lo scarico che da sdoppiato è
diventato singolo.
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