FATTI
LA “REGO” IN CASA
Inutile
girarci attorno. Oggi si tende a scramblerizzare qualunque tipi di motocicletta
anche quelle che nascono per essere delle stradali pure sebbene esistano basi
migliori e a buon mercato. Inoltre la moda vuole che le più gettonate siano i
grossi boxer BMW e le Bonnevile della Triumph (anche se ultimamente si
cominciano a vedere parecchie Moto Guzzi). I mono anni ’80, quelli nati
sull’onda emozionale della Paris-Dakar e derivate dalle più smilze enduro
discendenti delle regolarità, sono relegate ai sognatori più pratici (e forse
meno danarosi).
Poi però accade che qualcuno riesca a far quadrare il cerchio e
mescoli il meglio di tutto. Ricordate la BMW F 650, quella motorizzata con il
monocilindrico 650 Rotax, uscita nella prima metà degli anni ’90, plasticosa
come poteva essere una moto di quel periodo e prodotta insieme all’Aprilia
Pegaso? L’avete presente? Ebbene su questa base davvero poco costosa e robusta
(si trovano esemplari della prima serie ben messi anche sotto i 1.000 euro) Paolo
e Marco Lucci di Dream’s Factory hanno immaginato e realizzato una versione
regolarità ispirata alle ben più grosse versioni originali delle GS (anche se
allora non si fregiavano ancora della mitica sigla) che hanno corso nella Sei
Giorni degli anni ’70. L’idea era quella di procurarsi una buona F 650
spogliarla di tutta la plastica che ne appesantiva la linea e sfruttarne il
generoso motore. Detto fatto con poca spesa (e tanta resa) è nata la F 650 Regolarità
che fa sue le caratteristiche salienti delle antenate a due cilindri senza risultare
patetica. Anzi accade l’esatto opposto giacchè segna un solco nuovo da seguire
fatto di tanta sana passione e costi contenuti dal momento che lo stile vintage
(in parte uscito fuori dopo la “denudazione” della 650) si sposa alla
perfezione con la tecnologia moderna (ma non esasperata) della monocilindrica
bavarese. La ricetta è relativamente semplice e, per questo, anche disarmante: in
primis togliere tutte le plastiche, il serbatoio e gli elementi non necessari
(e non presenti su una moto da regolarità) e sostituirli con elementi simili a
quelli dell’epoca. Ecco quindi fiorire i parafangoni e gli immancabili
paramani, la classica mascherina gialla delle rego anni ’70 con tanto
d’interruttore ben in vista, un serbatoio minimale che riprende la linea originale
della sorella boxer, un paracolpi per il motore e colorazioni vintage BMW
(telaio blu e sovrastrutture bianche con tabelle portanumero gialle). Fine dei
giochi. O meglio inizio perché montati un paio di pneumatici buoni, la
Regolarità sarà prona a svicolare nel traffico urbano e a regalare emozioni su
strade sterrate. Due suggerimenti. Il primo: è vero che l’F 650 è una base
solida ed economica che, con sapienti e mirati interventi può diventare una
special davvero unica (grazie anche alla colorazione che richiama motociclette
d’altri tempi della BMW), ma ricordatevi che esistono tante altre
monocilindriche poco costose che con la medesima maestria possono replicare
altri miti del passato. Secondo: per guidare una special di questo tipo serve
un abbigliamento adeguato e allineato (soprattutto nel look), quindi niente
casco da cross moderno e dentro un classico jet con visierona…perché anche
occhio e stile vogliono la loro parte.
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