RITORNO
AL FUTURO
Lo
abbiamo detto e lo ribadiamo ancora una volta: la Ducati sta creando modelli
intermedi tra la Scrambler e la Multistrada definendo nicchie quasi “ad
personam” (o ad motociclista) per ogni singolo utente. E un po’ come il famoso
continuum spazio temporale di “Ritorno al futuro” dove la linea principale già
segnata viene modificata in un punto ben preciso creandone un’altra parallela
simile ma differente, allo stesso modo la versione 950 definisce una nuova
versione che probabilmente si avvicina più di altre allo spirito della prima
Multistrada: più semplice nell’approccio iniziale, non eccessivamente costosa,
polivalente, cittadina e macina chilometri allo stesso tempo e non
specialistica ma adattabile a diversi tipi di motociclisti con relativi stili
di guida e abitudini.
La sintesi è una Multistrada nata dalla fusione del
modello stradale ed enduro di cui prende solo i pregi: snellezza anteriore (grazie
al serbatoio da 20 litri) e forcella con minore escursione (170 millimetri) della
stradale e poliedricità in coppia del posteriore dell’enduro. Il propulsore è
il 950 dell’Hypermotard da 113 cavalli in luogo dei 160 della Multistrada 1.200,
più semplice da gestire e per questo motivo meno “elettronico”. Via la
piattaforma inerziale (ma rimangono quattro mappe, l’ABS su tre livelli
classico e il controllo di trazione su otto), l’anti impennata, la fasatura
variabile, il cruise control e la frizione idraulica. Morale della favola
cinque chili in meno (204 totali) e 5.000 euro di differenza nel listino al
momento dell’acquisto che corrispondono a poco meno di 13.700 euro. La sella
più scavata e sagomata è l’unico elemento davvero inedito (assieme ai
fianchetti che snelliscono e compattano ulteriormente la linea generale) e
svetta a 840 millimetri da terra (sono previste versioni da 820 e 860
millimetri) definendo una posizione differente con le gambe più angolate.
Rimane il manubrio largo (con i nuovi blocchetti del Monster) che aiuta a
gestire la motocicletta, la strumentazione LCD sotto il naso e la protezione
offerta da paramani e cupolino regolabile. Chi conosce a Multistrada ritroverà il
ricco catalogo per personalizzarla secondo le esigenze. Rimane la domanda più importante:
in cosa cambia e come si guida questa 950? Volendola fare breve dovrete tenerla
più su di giri (che non vuol dire per forza fare ampio uso del cambio). La
coppia del bicilindrico c’è, in città avrete lo spunto necessario per svicolare,
in autostrada potrete sorpassare agevolmente (si tratta pur sempre di ben 113
cavalli!) ma se cercate la classica castagna del 1.200 e la spinta dietro la
schiena allora avrete sbagliato cilindrata. Dovrete girare di più il gas per
trovare potenza ma di contro avrete maggiore elasticità ai bassi regimi (che
poi è quello che serve nel traffico urbano). Inoltre la ruota da 19 pollici
(vera novità del modello) sarà la ciliegina sulla torta racchiudendo in se i
vantaggi della 17 e della 21. L’assetto è da classica turistica quindi
confortevole ma che va in affanno quando si forza (se volete essere più svelti
e sostenuti dovrete optare per la versione stradale); per lo stesso motivo
scordatevi il fuoristrada vero (per quello c’è l’Enduro). Ma allora esattamente
cos’è e a cosa serve la 950? Semplicemente è una via di mezzo tra i due estremi
più specialistici (stradale ed enduro), meno raffinata dal punto di vista
dell’elettronica (qualcuno direbbe meno complessa) con un motore onesto dotato
di coppia e potenza coerenti (96 nanometri e 113 cavalli) e sufficienti per
fare i globetrotter anche in coppia (a tal proposito sono previste sia le borse
di plastica che quelle d’alluminio). Ma è anche l’entry level nel mondo
Multistrada che non cambierete dopo un anno come accade con altri marchi,
perché è semplice e intuitiva, non imbarazza, consuma meno del 1.200, garantisce
costi di manutenzione estremamente ridotti e potrete farla crescere insieme al
vostro livello di guida.
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