IL
GUANTO DI SFIDA E’ LANCIATO!
Non
abbiamo fatto in tempo ad abituarci al ritorno sulle scene della Mondial con la
Hipster (entrata in produzione da poco) che già sono stati presentati due nuovi
modelli: SMX e SMT 125, rispettivamente enduro e supermotard sviluppate sulla
medesima base. Tecnicamente il propulsore è un monocilindrico bialbero quattro
valvole raffreddato a liquido, con iniezione elettronica della Magneti Marelli
e cambio a sei rapporti.
Su un telaio dal disegno relativamente classico sono
state montate sospensioni dalla lunga escursione (257 millimetri per la
forcella a steli rovesciati da 41 e 207 per il mono con link progressivo)
accoppiati a ruote degne dell’utilizzo per cui nasce (21 pollici davanti e 18
dietro con pneumatici Pirelli rispettivamente da 90/90 e 120/80 abbondantemente
tassellati) e freni in linea con l’utilizzo enduristico (disco da 240 millimetri
a margherita con pinza flottante a due pistoncini all’anteriore e 220 con pinza
flottante a pistoncino singolo al posteriore). Il peso a secco sarà di circa
122 chili, il serbatoio conterrà 14 litri e la sella sarà a 946 millimetri da
terra. In sintesi tutto nella norma. Se non per alcuni particolari quali ad
esempio la colorazione (sarà disponibile nella sola colorazione bianca con
sella azzurra come in foto) e per lo scarico alto sdoppiato con due terminali
sotto sella. L’SMX 125 è stata testata sulla distanza di oltre 30.000
chilometri con focus specifici sulla ciclistica (sollecitata per 200 ore
consecutive) e motore (400 ore al banco). Infine una nostra personalissima riflessione:
l’SMX ha circa 15 cavalli a 9.750 giri al minuto come prescritto dalla legge e
12,6 nanometri di coppia massima a 7.500, possiede una ciclistica sicuramente
adeguata alla potenza ma nulla di più e il suono allo scarico sarà molto
probabilmente simile a tutti gli altri 125 a quattro tempi…un tagliaerba! A
questo punto ci chiediamo se non sia meglio spendere questa pur modesta potenza
per arare immensi campi da cross, salire su mulattiere impervie e scoprire
nuovi angoli sconosciuti nei sottoboschi piuttosto che mortificarli
ulteriormente su un’altra tipologia di motocicletta (qualunque essa sia) e
snocciolarli noiosamente sull’asfalto catramoso. Tradotto in soldoni:
constatato che i bei tempi dei 125 a due tempi che erogavano almeno 25/30
cavalli sono belli che andati, perché non puntare su modelli da fuoristrada,
enduro e scrambler leggeri e con rapporti corti per far divertire (e
riavvicinare) i sedicenni alle due ruote?
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